Sambucus ebulus

Famiglia : Adoxaceae


Testo © Prof. Pietro Pavone

 

Sambucus ebulus

Originario dell’Europa meridionale e centrale e dell’Asia sud-occidentale, naturalizzato in Nord America, Sambuco ebulus è una specie erbacea perenne che raggiunge i 2 m d’altezza, con un lungo rizoma strisciante e ramificato © Giuseppe Mazza

Sambucus ebulus L., comunemente noto come sambuco lebbio, ebbio, sambuchella o erba danese, è originario dell’Europa meridionale e centrale e dell’Asia sud-occidentale, naturalizzato in molte parti dell’America settentrionale.

Si riscontra in diversi habitat che possono essere in prossimità delle città, delle strade, delle ferrovie, dei boschi, dei fiumi. Talora si comporta da pianta infestante, in particolare dei campi abbandonati fino a 1500 m di altitudine.

La specie in passato apparteneva alla famiglia Caprifoliaceae ma, a seguito di prove genetiche, è stata collocata nella nuova famiglia Adoxaceae.

Il genere “Sambucus” è il nome del sambuco usato da Plinio il Vecchio e da Lucio Giunio Columella.

Deriva dal greco “σαμβύκη” “sambúke” sambuca, strumento a corde fatto con il legno di sambuco; l’epiteto specifico “ebulus” è il nome latino di questa pianta riportato da Virgilio, Plinio e da altri Autori.

S. ebulus è una specie erbacea perenne con un rizoma lungo, strisciante e ramificato. Cresce fino a 1-2 m di altezza e ha fusti erbacei eretti con coste longitudinali chiare, generalmente non ramificati raggruppati tra loro.

Le foglie, che emanano un odore fetido, sono opposte, imparipennate, lunghe 15-30 cm formate da 5-9 (-11) foglioline con margine seghettato, verde-scuro e glabre superiormente e pubescenti e ciliate nella pagina inferiore.

Le stipole sono simili a foglie, ben sviluppate, ovate o subrotonde.

Le infiorescenze sono corimbi di 10-15 cm di diametro, rivolte verso l’alto anche dopo la fruttificazione, formate da numerosi fiori (generalmente 200-250).

I fiori sono pentameri, attinomorfi, peduncolati, con calice ridotto a un breve tubo con 5 dentelli e la corolla, bianca, occasionalmente rosa, è formata da un corto tubo conico e da un lembo diviso in 5 lacinie.

Sambucus ebulus

Le infiorescenze sono corimbi di 10-15 cm di diametro, rivolte verso l’alto anche dopo la fruttificazione. Recano in genere 200-250 fiori © Giuseppe Mazza

Gli stami sono 5, liberi con antere estrorse rossastre e poi violette. L’ovario è sincarpico e infero.

I fiori possono autoimpollinarsi oppure sono impollinati in modo incrociato da insetti, in genere api, attratti dal polline e dal nettare.

La fioritura avviene da maggio ad agosto. I frutti si formano da agosto a settembre e sono drupe piriformi di 5-6 mm di diametro, color nero lucido a maturità, con tre noccioli. Contengono glucosidi cianogenetici che, se consumati in modo eccessivo, provocano vomito, dolori addominali e diarrea.

Sambucus ebulus

Gli stami sono 5, liberi con antere estrorse rossastre e poi violette. L’ovario è sincarpico ed infero. In mancanza d’insetti i fiori possono autoimpollinarsi © Giuseppe Mazza

S. ebulus è una pianta utilizzata nella medicina popolare per trattare molte malattie in diversi paesi dell’Europa e dell’Asia occidentale.

Nella medicina tradizionale bulgara i frutti maturi e i rizomi sono usati per la loro attività diuretica, antisettica, tonica e lassativa. In Turchia e in altri paesi dell’Asia occidentale si utilizzano i frutti e i rizomi per le loro proprietà antidolorifiche. In altre regioni i frutti di S. ebulus s’impiegano per le proprietà lassative-diuretiche e antiedematose, mentre la corteccia essiccata e le foglie sono utilizzate come antireumatiche.

I fiori essiccati hanno proprietà sudorifere ed espettoranti e sono, quindi, impiegati nelle affezioni bronchiali.

Sambucus ebulus

I frutti neri, di 5-6 mm di diametro, sono drupe piriformi velenose, ma varie parti della pianta mostrano interessanti virtù medicinali © Giuseppe Mazza

Studi specifici hanno segnalato un’ampia gamma di applicazioni medicinali di questa pianta. Infatti, recenti risultati scientifici hanno convalidato le proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antiartritiche, antidolorifiche e antimicrobiche. Le ultime indagini suggeriscono, anche, che S. ebulus agisce sulle neoplasie, poiché i suoi estratti inibiscono la sintesi proteica delle cellule tumorali.

Le drupe, infine, sono utilizzate per la preparazione di repellenti, coloranti e inchiostri.

Sinonimi: Ebulum humile (Mill.) Garcke; Sambucus humilis Mill.

 

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