Acanthurus leucosternon

Famiglia : Acanthuridae.

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Lungo circa 20 cm, Acanthurus leucosternon è presente nelle acque tropicali dell’Oceano Indiano e zone limitrofe del Pacifico, fino all’Indonesia

Lungo circa 20 cm, Acanthurus leucosternon è presente nelle acque tropicali dell’Oceano Indiano e zone limitrofe del Pacifico, fino all’Indonesia © Giuseppe Mazza

Il variopinto Pesce chirurgo dalla gola bianca (Acanthurus leucosternon Bennett, 1833), appartiene aalla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine Perciformes ed alla famiglia Acanthuridae.

Il nome del genere “acanthurus”, viene dal greco “akantha”, spina, e “ura” = coda, per la spina cornea, affilata come un rasoio, che questi pesci portano sui due lati della coda. Il nome della specie “leucosternon” deriva dal greco “leykos” = bianco e “sternon” = petto, come indica il nome italiano.

Nuota tutto il giorno in acque basse, ripulendo le formazioni madreporiche dalle alghe infestanti

Nuota tutto il giorno in acque basse, ripulendo le formazioni madreporiche dalle alghe infestanti © Giuseppe Mazza

Zoogeografia

Acanthurus leucosternon è di casa nelle acque tropicali dell’Oceano Indiano, dal Sud Africa alla Somalia, al Madagascar, l’India, le Maldive, Sri Lanka, l’Indonesia fino alle regioni settentrionali dell’Australia Occidentale. È presente con pochi effettivi lungo la Penisola Arabica e manca nel Mar Rosso.

Ecologia-Habitat

Vive fra le formazioni madreporiche, di preferenza nella parte pianeggiante dei reef, dove prolificano le alghe di cui si nutre, ma si aggira anche sugli strapiombi, senza scendere oltre i 25 m.

Morfofisiologia

Il corpo, blu con la testa nera ed il petto bianco, è piatto e può superare il mezzo metro, anche se la taglia media s’aggira sui 20 cm. Più alto sul davanti, assume con le pinne distese una forma quasi ovale.

La lunga dorsale gialla, bordata di bianco, con una sottile linea nera fra le due tinte, conta 9 raggi spinosi e 28-30 molli; e l’anale, simmetrica ma più corta, è bianca con 3 raggi spinosi e 23-26 inermi. Anche le ventrali sono bianche, di taglia modesta, mentre le pettorali sono gialle. La caudale, lunata, mostra eleganti disegni che riprendono i colori del pesce, e dal peduncolo giallo parte orizzontalmente una spina cornea tagliente come un rasoio, che sbuca da un alloggiamento giallo, in bella vista sul blu del corpo. Un dettaglio facilmente memorizzabile dai predatori che ne hanno fatta l’esperienza. La bocca è piccola con una sola fila di denti incisivi sopra e sotto.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Il pesce chirurgo dalla gola bianca vive sia isolato che in folti gruppi, durante le migrazioni alla ricerca del cibo costituito dalle piccole alghe bentoniche che crescono fra i coralli.

È un pesce monogamo che si riproduce a partire dai 14 cm di lunghezza. Le larve passano attraverso vari stadi, cambiando più volte aspetto con lunghe spine dorsali. Non assomigliano per niente agli adulti, tanto che nel passato si riteneva si trattasse di altre specie.

Come tutti i pesci chirurgo, usa per difendersi una lama tagliente che estrae dall’astuccio giallo sporgente visibile sul peduncolo caudale

Come tutti i pesci chirurgo, usa per difendersi una lama tagliente che estrae dall’astuccio giallo sporgente visibile sul peduncolo caudale © Giuseppe Mazza

Inutile dire che per la sua bellezza è una preda ambita degli acquariofili, ma non è certo adatto alle piccole vasche domestiche, dove, territoriale com’è ed incapace di star fermo, diventa rapidamente aggressivo. Anche l’alimentazione non è facile: occorre fornirgli delle alghe fresche o liofilizzate e taluni suggeriscono un complemento con larve d’ Artemia salina e cozze frullate. In più è molto sensibile ad un protozoo ciliato, il Cryptocaryon irritans, che provoca la malattia dei punti bianchi.

Meglio quindi lasciarlo nel suo reef, od ospitarlo solo nei grandi acquari pubblici, dove col tempo si formano delle alghe commestibili. E allora non solo può sopravvivere, ma anche collaborare alla pulizia della vasca. Non si è mai riprodotto in cattività, ma può raggiungere i 15 anni.

Non è una specie in pericolo. Si trova al pascolo isolato o in fitti branchi, ma la riproduzione è monogama. Venduto per gli acquari domestici, si addice solo a quelli pubblici

Non è una specie in pericolo. Si trova al pascolo isolato o in fitti branchi, ma la riproduzione è monogama. Venduto per gli acquari domestici, si addice solo a quelli pubblici © Richard Merritt

La resilienza è mediocre, con un tempo minimo di raddoppio delle popolazionni di 1,4-4,4 anni, e l’indice di vulnerabilità alla pesca segna 42 su una scala di 100.

Nel 1985 Acanthurus leucosternon ha avuto l’onore di un francobollo del Principato di Monaco.

Sinonimi

Acanthurus delisiani Valenciennes, 1835; Acanthurus delisianus Valenciennes, 1835; Acanthurus leucosternum Day, 1889; Hepatus leucosternon Bennett, 1833; Rhombotides leucosternon Bennett, 1833.

 

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