Alligator sinensis

Famiglia : Crocodylidae

Sottofamiglia : Alligatorinae

GIULIANO.gif
Testo © DrSc Giuliano Russini – Biologo Zoologo

 

multi

L'Alligatore cinese (Alligator sinensis ) è molto raro e più piccolo di quello americano © Giuseppe Mazza

L’Alligatore cinese (Alligator sinensis Fauvel, 1879) è un rettile afferente all’ordine dei Coccodrilli (Crocodylia), famiglia dei Coccodrillidi (Crocodylidae), sottofamiglia Alligatorini (Alligatorinae), e genere Alligatore (Alligator).

È l’unica specie d’alligatore del continente asiatico, affine, paleontologicamente, all’ Alligatore del Mississippi (Alligator mississippiensis), che però è molto più grande del cugino asiatico.

Etnologicamente, la leggenda vuole che, per il potere celeste, questo rettile diventasse “l’animale emblematico dell’imperatore”, detto “Figlio del cielo”, ma anche “Volto di drago”.

Animale soprannaturale, simboleggiava la funzione stessa dell’imperatore, quella cioè d’assicurare i ritmi stagionali e lo scorrere armonioso della vita. l’Imperatore era infatti il guardiano dell’ordine e della prosperità dell’universo.

Mitologicamente nella cultura cinese, al collo dei draghi era spesso rappresentata una perla appesa, che ricordava il fulgore e la perfezione delle parole dell’imperatore, la precisione del suo pensiero e la saggezza degli ordini del sovrano universale. “Non si deve mai discutere o mettere in dubbio la perla del drago” ripeteva addirittura, in tempi moderni, il dittatore e rivoluzionario Mao Zedong (Mao Tse-tung, 1893-1976).

I biologi della International Union for Conservation of Nature (IUCN), c’informano oggi che lo status locale di questo rettile risulta “minacciato”. Sulle cause, che nel corso del tempo hanno depauperato i nuclei e la popolazione dell’alligatore cinese, non si hanno documenti attendibili anteriori al XVIII-XIX-XX secolo, ma in questo periodo sono certamente riconducibili ad una intensa caccia di frodo per le pelli, i denti ed il consumo delle carni commestibili, per non parlare dell’uso di organi o parti nella medicina orientale.

Ancora oggi, ad esempio, gli etnobiologi ci dicono che il fegato di questa specie è utilizzato nella medicina cinese, come mezzo utile contro le intossicazioni velenose, la purificazione del sistema linfatico e le malattie infiammatorie croniche.

Ed a partire dal XIX secolo, è sempre l’uomo, con la costruzione di dighe e sbarramenti, a mutare il quadro idrogeologico delle regioni in cui vivono: la modificazione del percorso di parti di fiumi o anse, è infatti certamente all’origine della diluizione dei nuclei di intere popolazioni di questo affascinante alligatore.

Il muso è corto, rivolto all'insù, e quando fa freddo cade in letargo © Giuseppe Mazza

Il muso è corto, rivolto all'insù, e quando fa freddo cade in letargo © Giuseppe Mazza

Zoogeografia

È una specie endemica della Cina orientale, ove in passato, fino all’inizio del XX secolo, occupava un areale molto più grande di quello attuale.

Oggi questo rettile vive solo in un’area di piccole dimensioni, ove passa il fiume Yangtze kiang (come viene pronunciato in lingua Inglese il fiume Chang Jiang, ovvero il fiume Azzurro), tra le provincie di Jiangsu, Anhui e Zhejiang. In passato aveva un distribuzione geografica molto più ampia. Era presente anche nel tratto intermedio di questo fiume, che è il più lungo d’Asia: 5800 km, che gli conferiscono la posizione di terzo nel mondo per lunghezza, dopo il Rio delle Amazzoni, il fiume più lungo al mondo, ed il Nilo. Geograficamente il Yangtze kiang delimita il confine tra la Cina settentrionale e quella meridionale.

Fino al 1970, l’alligatore cinese era presente anche negli stati di Ba e Shu, ove oggi è scomparso. Le cause, bracconaggio a parte, sono collegate dai biologi ai vistosi fenomeni di antropizzazione presenti, a partire dal XIX secolo, nella Repubblica Popolare Cinese. Ad esempio, l’enorme diga delle Tre Gole (in Inglese “Three Gorges Dam”) per la produzione di energia idroelettrica, iniziata nel 1976 ed inaugurata nel 2006, ha sicuramente contribuito, con altre opere d’ingegneria e architettura idraulica, al depauperamento dei biotopi di questo alligatore.

Ecologia-Habitat

Vive sia nei corsi d’acqua lotici, come appunto le acque dello Yangtze kiang, come nelle paludi, lagune e laghi ad esso associate, cioè acque lentiche.

Sebbene la regione in cui vive, compresa nella fascia temperata-continentale, sia caratterizzata da inverni rigidi, e l’alligatore cinese sia quindi più avvezzo al freddo di quello americano, come tutti i coccodrilli ama il caldo. Lo si trova quindi, d’estate, a prendere bagni di sole sulle rive di fiumi, laghi, o paludi. Ed anche per questo alligatore, il mantenere la bocca aperta, mentre si crogiola al sole, serve alla termoregolazione dell’organismo.

Le zampe anteriori hanno 5 dita, le posteriori 4, ed era l’animale emblematico dell'imperatore © Giuseppe Mazza

Le zampe anteriori hanno 5 dita, le posteriori 4, ed era l’animale emblematico dell'imperatore © Giuseppe Mazza

È bene infatti ricordare che tutti i rettili sono animali pecilotermi-euritermi-ectotermi, detti volgarmente a sangue freddo.

Gli alligatori cinesi adulti si nutrono di vari tipi d’artropodi (insetti, comprese le larve, crostacei), molluschi, pesci, anfibi (anuri e urodeli), rettili (ad esempio qualche serpente d’acqua), piccoli mammiferi, in particolare topi e ratti, mentre i giovani si cibano principalmente d’insetti, molluschi ed anfibi, compresi i girini.

Secondo alcuni biologi cinesi, durante gli inverni rigidi, questi animali s’iberne- rebbero in pozze di fango ed acqua.

L’ Alligator sinensis è per lo più attivo di notte.

Morfofisiologia

Questo stretto parente dell’alligatore americano, ha una lunghezza di circa 2,10-2,30 m per i maschi e circa 1,80 m per le femmine; maschi e femmine, a parte le dimensioni, non presentano caratteri di dimorfismo sessuale.

La livrea degli adulti è di colore nero verdastro, con macchie gialle e barre lungo i fianchi. I piccoli, appena nati, presentano una livrea più brillante con bande giallo-nere. Il corpo è tozzo e robusto, con una coda possente; gli arti sono robusti e gli permettono di deambulare sulla terraferma, quelli posteriori sono dotati di quattro dita, quelli anteriori ne hanno cinque.

Il muso è corto e rivolto all’insù.

Etologia-Biologia Riproduttiva

L’alligatore cinese svernerebbe, per lo più nascosto, da ottobre ad aprile, mentre in primavera, nel periodo degli amori, si sposta ed è più facile osservarlo. La femmina gravida costruisce un nido molto rudimentale sulle sponde dell’ambiente acquatico in cui vive e vi depone 10-40 uova bianche, che schiudono dopo circa 60 giorni. Durante tutto questo periodo, resta nelle vicinanze e monta la guardia al nido.

Sebbene non sia pericoloso per l’uomo, se infastidito anche l’alligatore cinese non esita a mordere.

 

→ Per apprezzare la biodiversità dei CROCODYLIA e trovare altre specie cliccare qui.

→ Per nozioni generali sui CROCODYLIA vedere qui.