Amphisbaena fuliginosa

Famiglia : Amphisbaenidae

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Testo © Prof. Giorgio Venturini

 

La Amphisbaena fuliginosa (Linneo 1758) chiamata Lucertola-verme bianca e nera o Lucertola verme maculata, fa parte della famiglia degli Amphisbaenidae. Questa famiglia di rettili appartiene al sottordine Amphisbenia (tutti apodi con l’eccezione dei Bipedidae del Messico), che insieme a Lacertilia e Serpentes forma l’ordine degli Squamata.

Gli Amphisbaenidae comprendono oltre 180 specie, suddivise in 18 generi, i cui membri sono caratterizzati dalla assenza di arti, abitudini fossorie (cioè che trascorrono la propria esistenza scavando il terreno) e alimentazione carnivora. Gli anfisbenidi occupano tutta la fascia equatoriale e tropicale. In Europa è presente una sola specie, il Blanus cinereus, che vive nella penisola iberica. Esistono però resti fossili risalenti a circa 65 milioni di anni fa di Amphisbaenidi che vivevano in Germania, Inghilterra e Belgio.

Amphisbaena fuliginosa è un rettile non velenoso, con il corpo cilindrico lungo tra i 30 e i 70 cm e un peso che raggiunge i 100 g, ricoperto da una pelle squamosa, con le squame disposte ad anelli (annuli), caratteristica per la colorazione a mosaico bianco e nero. La disposizione delle squame ad anelli conferisce all’animale un aspetto simile a un grosso anellide come il lombrico. La pelle è lassamente ancorata agli strati muscolari sottostanti e questo rende possibile un movimento a fisarmonica adottato sia per muoversi all’aperto che per scavare il terreno. La testa è ricoperta da uno spesso strato di epidermide fortemente cheratinizzata che funziona come protezione nello scavo della terra. Le squame nasali sono più grandi e spesse di quelle del resto del corpo. Gli occhi sono fortemente ridotti e ricoperti da una squama traslucida. La bocca, sormontata da un muso arrotondato che viene usato per scavare il terreno, è armata da denti robusti e affilati, capaci di un morso potente. Il cranio è rigido e compatto e viene utilizzato per perforare il terreno.

L’Amphisbaena fuliginosa è un animale notturno, semicieco, altamente specializzato per la vita fossoria e passa la maggior parte del tempo scavando il terreno come un lombrico © G. Mazza

La lingua è biforcuta ed è utilizzata, come nei serpenti, per raccogliere le molecole odorose dall’ambiente e trasferirle all’epitelio olfattorio dell’organo vomero-nasale. Manca l’orecchio esterno.

Alla base della coda si apre la cloaca, cioè lo sbocco comune dell’intestino e delle vie urinarie e genitali. Anteriormente alla cloaca sono presenti i pori delle ghiandole precloacali (o preanali) in numero di 6-10 che producono una secrezione implicata nella segnalazione odorosa.

Il numero di pori è uno dei caratteri utilizzati per la identificazione delle diverse specie di anfisbenidi. Non esiste dimorfismo sessuale.

Zoogeografia

Amphisbaena fuliginosa vive nelle foreste pluviali del Sud America e dei Caraibi, in particolare è presente in Colombia, Venezuela, Ecuador, Guiana, Suriname, Guiana Francese, Brasile, Peru and Trinidad (non Tobago), St. Lucia e Grenada.

Habitat e comportamento

Amphisbaena fuliginosa è un animale notturno, semicieco, altamente specializzato per la vita fossoria e passa la maggior parte del tempo scavando il terreno, analogamente a quanto fanno i lombrichi.

L’anfisbena può muoversi in avanti o indietro sfruttando delle onde di contrazione muscolare che si propagano lungo il corpo in un modo analogo a quello della peristalsi intestinale. Dal momento che la pelle è ancorata lassamente ai tessuti sottostanti il suo tegumento specializzato forma un tubo che l’animale può muovere in ambedue le direzioni. Nella progressione la parte anteriore (relativamente al movimento) del corpo viene spinta in avanti e si ancora al terreno con le squame, quindi la contrazione trascina in avanti il resto del corpo. Si genera quindi un movimento a fisarmonica. Il terreno viene perforato con la testa.

Durante l’attività di scavo cattura e divora i vermi e gli artropodi di cui prevalentemente si nutre. Più raramente caccia anche all’aperto, di notte, predando anche piccoli mammiferi.

Questo rettile trascorre la maggior parte del tempo sotto terra ed emerge in genere solo durante la notte, soprattutto per inseguire delle prede. Può essere avvistato in superficie soprattutto in occasione di forti piogge o di allagamenti. Il suo habitat è rappresentato principalmente dalle foreste pluviali e dalle savane amazzoniche, anche se le frequenti segnalazioni nel Cerrado brasiliano dimostrano che  abita anche ambienti meno umidi e zone a pascolo.

Si incontra frequentemente nei nidi delle formiche, in particolare delle tagliafoglie del genere Atta, dove si alimenta e spesso si accoppia e depone le uova. Questo è all’origine del nome comune “madre delle formiche” in spagnolo “madre del curuhuinsi (curuhuinsi è uno dei nomi con cui nella amazzonia Peruviana si indicano le formiche tagliafoglie Atta)”.

È un animale notturno dotato di capacità visive estremamente ridotte e che si basa, per trovare sia le prede che un partner per la riproduzione, sull’udito sviluppatissimo, la capacità di percepire le vibrazioni del suono e sulla chemocezione. Non è dotato di veleno ed usa le potenti mascelle e i denti affilati per uccidere le prede. Normalmente ricava l’acqua necessaria dalle prede che cattura. Invade spesso i nidi delle formiche e si ciba di questi insetti e delle loro larve.

Può essere avvistato in superficie soprattutto in occasione di forti piogge o di allagamenti © Giuseppe Mazza

Predatori

Amphisbaena fuliginosa come abbiamo detto passa la maggior parte del tempo sotto terra scavando, ma quando emerge alla ricerca di prede diviene vulnerabile ai predatori, rappresentati soprattutto da serpenti come il serpente corallo Micrurus o da uccelli da preda. In caso di attacco esibisce un comportamento difensivo molto particolare. Quando si trova in pericolo solleva verticalmente sia la testa che la coda e agita la coda, muovendosi sia in avanti che indietro confondendo e intimidendo l’avversario. Questa posizione crea l’illusione che abbia due teste e se il predatore attacca la coda, verrà morso dalla vera testa, mentre se attacca la testa viene frustato con la coda. La coda può essere perduta con una forma di autotomia come avviene nelle lucertole, ma al contrario di queste ultime l’anfisbena non è in grado di rigenerarla.

Questo comportamento, insieme alla forma della coda assai simile a quella della testa e alla capacità reale di muoversi in ambedue le direzioni, è all’origine del nome Amphisbaena, che significa appunto “che si muove in ambedue le direzioni” (dal greco amjis (amfis) “da ambedue le parti”  e βαίνω (baino) “vado”, come il leggendario e omonimo serpente.

Amphisbaena fuliginosa è una specie generalmente solitaria e si incontra in coppie soltanto durante il periodo dell’accoppiamento. Anche se in alcune zone del suo habitat può essere abbondante, le sue abitudini fossorie e notturne rendono gli incontri con l’uomo abbastanza rari.

Biologia riproduttiva

A causa del suo comportamento fossorio si sa poco sulla riproduzione ma è noto che si tratta di una specie ovipara che in genere si accoppia durante la notte. L’incontro tra i due partner è probabilmente mediato da segnali olfattivi dovuti alla secrezione delle ghiandole pre-coacali che l’animale emette mentre striscia nelle sue gallerie, lasciando una traccia odorosa oltre a marcare il territorio può anche attirare il partner.

L’accoppiamento si verifica in genere durante la stagione asciutta. I maschi sono dotati di due emipeni, che, quando non eretti, solo alloggiati all’interno della cloaca. Le femmine in genere depongono le uova, in numero di 8-16 su mucchi di foglie all’interno dei loro tunnel o spesso anche nei nidi delle formiche o delle termiti. I neonati hanno sul muso un dente dell’uovo, che li aiuta a rompere il guscio al momento della schiusa e mostrano un geotropismo positivo che li spinge subito a scavare in profondità. Fin dalla nascita sono capaci del comportamento difensivo già descritto.

Conservazione

Amphisbaena fuliginosa non è considerata una specie a rischio e non è elencata nelle liste IUCN, anche se In futuro potrebbero insorgere dei problemi dovuti all’uso, da parte di alcune popolazioni dell’America meridionale, di parti del corpo dell’anfisbena come rimedi per l’influenza, la diarrea, i tumori, l’AIDS e molto altro.

Questo rettile occupa spesso aree fortemente disturbate come fattorie o allevamenti di bestiame e questo espone gli animali ad essere uccisi perché scambiati per serpenti pericolosi.

L’Anfisbena, mostruoso serpente mitico

Nell’antichità i riferimenti a un mostruoso e velenosissimo serpente a due teste sono numerosissimi: secondo Marco Anneo Lucano (Bellum civile) Perseo, dopo aver tagliato la testa della Gorgone Medusa, volava sul deserto libico e dalle gocce del sangue del mostro nascono serpenti ….”chelidri che lasciano una scia di fumo, il cencro che striscia in linea retta e la pesante anfisibena, che ha una testa ad ognuna delle due estremità.”

Dante nel canto 24 dell’Inferno riprende l’elenco quasi alla lettera per citare i rettili orribili che tormentano i ladri nelle malebolge “…chelidri, iaculi e faree …, e cencri con anfisibena.”

Claudio Eliano (Sulla natura degli animali) intorno al 200 E.V., rifacendosi anche ad autori precedenti come Nicandro da Colofone descrive l’Anfisbena come un serpente assai velenoso, dotato di una testa in ciascuna delle due estremità, secondo lui davvero esistente e non mostro favoloso come la Chimera o l’Idra. La pelle poi, secondo lo stesso autore avrebbe proprietà meravigliose se indossata o avvolta intorno a un bastone di olivo. Senza elencare i numerosissimi autori che descrivono questo mostro ricordiamo soltanto Plinio il Vecchio che commenta così la presenza delle due teste “… come se non bastasse il veleno di una sola bocca!”

Nell’antichità si credeva fosse un serpente con due teste, in grado di muoversi a piacere in entrambe le direzioni, e ciò ha dato origine a miti ed incredibili leggende © Giuseppe Mazza

La leggendaria anfisbena aveva anche altre proprietà interessanti come ad esempio l’avere gli occhi luminosi come lampade, o il fatto che, quando una testa dormiva, l’altra rimaneva sveglia.

Altra prerogativa attribuita all’anfisbena era quella di avere il sangue dotato di eccezionali capacità adesive, il che permetteva all’animale, se tagliato in due o più parti, di riunire i monconi senza conseguenze.

Forse la più meravigliosa caratteristica dell’anfisbena era la capacità di mettere una testa nella bocca dell’altra in modo tale da formare un cerchio e quindi rotolare velocissima.

Sinonimi

Amphisbaena fuliginosa fuliginosa Linnaeus,1758; Amphisbaena fuliginosa amazonica Vanzolini,1951; Amphisbaena fuliginosa bassleri Vanzolini, 1951; Amphisbaena fuliginosa wiedi Vanzolini 1951; Amphisbaena fuliginosa varia Laurenti, 1768; Amphisbaena vulgaris Laurenti 1768; Amphisbaena magnifica Laurenti 1768; Amphisbaena flava Laurenti 1768; Amphisbaena americana Gray, 1844; Amrayphisbaena amazonica Gans, 2005; Amphisbaena bassleri Gans, 2005; Amphisbaena wiedi Gans, 2005.