Avena barbata

Famiglia : Poaceae


Testo © Dr. Salvatore Cambria

 

Avena barbata

Con una distribuzione molto vasta nei climi mediterranei, Avena barbata è una pianta annuale a fioritura primaverile frequente in prati, incolti e coltivi. Produce infiorescenze lunghe 10-30 cm © Giuseppe Mazza

Avena barbata Link è una pianta erbacea di media taglia appartenente alla famiglia delle Poaceae, meglio note come Graminacee.

Si tratta di un vastissimo gruppo di piante presenti in tutto il globo con un’ampia diversificazione di caratteristiche morfologiche e habitat colonizzati.

Avena barbata è stata descritta dal botanico tedesco Johann Heinrich Friedrich Link nel 1799 all’interno della pubblicazione “Schrader’s Journal für die Botanik” (Schrad. Journ. ii. 315).

Per quanto riguarda l’etimologia, il nome generico Avena datole da Linneo è il nome latino utilizzato dai Romani per indicare questa pianta, coltivata sin dall’antichità, e forse derivata dal sanscrito ‘avasa’ (nutrimento, foraggio).

L’epiteto specifico barbata fa riferimento, sempre in latino, all’infiorescenza provvista di barbe.

Si tratta di una pianta annuale con fioritura tra maggio e luglio, alta 30-80 cm, con portamento eretto e radici fascicolate avventizie.

Come nelle altre graminacee il fusto erbaceo viene definito “culmo” ed è generalmente solitario, glabro, ascendente e snello.

Dai nodi lungo il culmo si originano foglie disposte in modo alterno e distico, cioè sono alternate una a destra e una a sinistra organizzandosi quindi in due file.

La foglia è costituita dalla guaina, la porzione basale della foglia che abbraccia il fusto, dalla ligula, un’espansione membranacea della guaina fogliare che sporge in dentro al limite tra la guaina e il lembo, e dalla lamina o lembo che è la parte più allargata della foglia.

Quest’ultima è caratterizzata da venature parallelinervie e si presenta piuttosto appiattita e con apice acuminato, con una lunghezza di 14-30 cm e una larghezza di 2-4 mm. La superficie è glabra e non sono presenti papille. I bordi sono ciliati.

La ligula nelle foglie più basse è acuta, lunga 3-4 mm, mentre nelle foglie superiori è tronca e lunga solo 2 mm.

La spiga (infiorescenza primaria) ha la forma di un’ampia e ricca pannocchia lunga 10-30 cm composta da diverse spighette disposte unilateralmente. È caratterizzata da un lungo peduncolo (1-3 cm) e da rami eretto-patenti, di cui gli inferiori portano 1-3 spighette pendule.

La spighetta (infiorescenza secondaria) è lunga 18-30 mm e porta 2 o 3 fiori. Essa è costituita da un asse detto rachilla, portante alla base delle brattee che racchiudono i fiori, note come glume, che si distinguono in superiore e inferiore, generalmente di grandezza leggermente diversa e lunghe circa 15-30 mm.

Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee (glumette): la palea e il lemma. La palea ha una forma lanceolata con alcune venature e margini cigliati. Il lemma, lungo 13-20 mm, è bifido nella parte distale, provvisto di due sete aristiformi. Nella parte inferiore è ispido per densi peli rigidi, mentre sul dorso è presente una resta lunga 30-50 mm. A maturità la rottura della rachilla causa la disarticolazione della spighetta.

I fiori fertili sono attinomorfi, cioè a simmetria raggiata, formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo. Il perianzio è ridotto a due lodicule, cioè squame traslucide, poco vistose, forse residuo di un verticillo di 3 sepali. Le lodicule sono membranose e non vascolarizzate.

Avena barbata

Infiorescenza con spighette disposte unilateralmente. In alto a sinistra si nota la lunga resta piegata a gomito che ruotando favorisce la penetrazione del seme nel terreno © Giuseppe Mazza

L’androceo è formato da 3 stami ognuno con un breve filamento libero, una antera sagittata e due teche. Il gineceo è composto da 3-(2) carpelli saldati tra loro e formanti un ovario supero. L’ovario, pubescente all’apice, ha un solo loculo che a sua volta contiene un singolo ovulo.  Lo stilo è breve con due stigmi papillosi e distinti. Il frutto è una cariosside, un frutto secco indeiscente (cioè che non si apre spontaneamente a maturità per disperdere il seme) contenente un solo seme fuso con il pericarpo, tipico della famiglia delle Poaceae.

Avena barbata presenta una vasta distribuzione nei territori Euro-Mediterranei, spingendosi verso est nel Medio Oriente e sino all’Asia centrale. Nelle aree mediterranee è generalmente una pianta molto comune, mentre è più sporadica nelle aree fredde e in quelle montuose. Inoltre, la specie risulta introdotta e naturalizzata anche in altri habitat a clima mediterraneo, come quelli presenti in Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa, Argentina, Cile, Brasile, Uruguay e California.

Avena barbata è una specie autotetraploide diploidizzata (2n=4x=28), i cui antenati diploidi sono Avena hirtula Lag. e Avena wiestii Steud.

Talvolta è possibile rinvenire popolamenti misti di Avena barbata con queste due altre specie, anche se la loro distinzione dal punto di vista morfologico risulta difficoltosa e non tutti gli autori sono propensi a considerarle specie differenti.

Avena barbata

La spighetta è formata da un asse portante alla base delle brattee chiamate glume che racchiudono i fiori © Giuseppe Mazza

I suoi habitat prediletti sono quelli aperti, soleggiati e con suoli calcarei e aridi, benché la specie sia presente anche su substrati silicei con pH neutri. La specie è frequente in prati, incolti e coltivi da 0 a 1200 m di altitudine.

Dal punto di vista fitosociologico la specie prende parte a comunità infestanti della classe Stellarietea mediae, al cui interno sono inquadrati gli aspetti di vegetazione annuale nitrofila tipici di ambienti antropizzati. In particolare, la specie è considerata caratteristica dell’alleanza Echio plantaginei-Galactition tomentosae, comprendente comunità annuali sub-nitrofile di media taglia, diffuse nel Mediterraneo occidentale.

Questi aspetti sono più frequenti nei campi, incolti aridi, scarpate, lungo i bordi delle strade, orti e coltivi, dove Avena barbata è accompagnata da varie altre specie quali Echium plantagineum, Adonis annua, Dasypyrum villosum, Bromus diandrus, Bromus hordeaceus, Lolium rigidum, Papaver rhoeas, Galactites tomentosa, Plantago lagopus, Sherardia arvensis, Silene fuscata, ecc.

I semi di Avena barbata sono commestibili, benché la specie sia solo di rado coltivata rispetto all’avena comune (Avena sativa L.) e perlopiù come coltura foraggera.

Sinonimi: Avena hirsuta Roth (1802); Avena wiestii sensu Pignatti.

 

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