Bactris plumeriana

Famiglia : Arecaceae


Testo © Pietro Puccio

 

multi

Originaria di Hispaniola, Bactris plumeriana è una specie monoica, generalmente cespitosa, con fusti di 4-10 m di altezza e 8-12 cm di diametro. I frutti, ricchi d’olio, sono localmente utilizzati per l’alimentazione animale, specialmente dei maiali, ed il fusto della pianta gioca un ruolo di primo piano nei riti voodoo © Giuseppe Mazza

La specie è originaria di Hispaniola dove vive nelle foreste ed aree aperte dal livello del mare fino ad altitudini collinari.

Il nome generico deriva dal sostantivo greco “βάκτρον” (bactron) = bastone, sostegno, con riferimento all’uso dei fusti di alcune specie appartenenti al genere come bastoni; la specie è dedicata al botanico e naturalista francese Charles Plumier (1646-1704) che ha contribuito in modo considerevole alla conoscenza della flora americana.

Nomi comuni: prickly pole (inglese); coco macao, coco macaque, ti-croco (Haiti); catey, cocomacao, palma de catey (Repubblica Dominicana).

La Bactris plumeriana Mart. (1844) è una specie monoica generalmente cespitosa con fusti, di 4-10 m di altezza e 8-12 cm di diametro, fittamente ricoperti, tranne nelle parti più vecchie, da anelli di spine nerastre, di varia lunghezza e rivolte in diverse direzioni, intervallate dalle tracce anulari delle attaccature delle foglie cadute. Le foglie, su un picciolo lungo 30-80 cm percorso da tre file di spine nere, sono pennate, leggermente ricurve, lunghe 1-2,5 m, con 50-70 coppie di foglioline lineari con apice disuniformemente bifido e margini spinosi, lunghe nella parte mediana 40-70 cm e larghe 2-4 cm, di colore verde intenso lucido, disposte irregolarmente e su piani diversi lungo il rachide, anch’esso spinoso.

Infiorescenze spinose tra le foglie (interfogliari), racchiuse inizialmente in una spata nerastra e fittamente spinosa, semilegnosa e persistente in frutto, con ramificazioni di primo ordine portanti fiori unisessuali biancastri disposti lungo le rachille in triadi (un fiore femminile tra due maschili) irregolarmente intervallate da fiori maschili solitari o in coppia. Le infiorescenze presentano il fenomeno della proteroginia (gli organi femminili maturano prima di quelli maschili) che favorisce la fecondazione incrociata.

Frutti globosi, di 1-1,5 cm di diametro, di colore rosso arancio a maturità, contenenti un solo seme.

Si riproduce per seme, preventivamente ripulito e immerso in acqua per due giorni, in terriccio drenante mantenuto umido alla temperatura di 26-28 °C, con tempi di germinazione di 3-4 mesi, e per divisione. Specie dalla chioma particolarmente elegante, ma poco utilizzata come ornamentale per la presenza delle lunghe spine sul fusto e sulle foglie che ne impongono l’uso lontano da zone di passaggio o di sosta. Richiede un clima tropicale o subtropicale, non sopportando temperature prossime a 0 °C, se non eccezionali e per brevissimo periodo, una esposizione in pieno sole, tranne nella fase iniziale di crescita quando richiede una parziale ombreggiatura, e non è particolarmente esigente riguardo al suolo.

I frutti, ricchi di olio, sono localmente utilizzati per l’alimentazione animale, in primo luogo dei maiali, infine la pianta, in particolare il fusto, gioca un ruolo di primo piano nei riti voodoo.

Sinonimi: Palma gracilis Mill. (1768); Bactris chaetophylla Mart. (1844).

 

→ Per nozioni generali sulle ARECACEAE, cliccare qui.

→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle ARECACEAE e trovare altre specie, cliccare qui.