Brachionichthys hirsutus

Famiglia : Brachionichthyidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Il Pesce mano maculato (Brachionichthys hirsutus) è una specie bentonica a rischio estinzione presente solo in Tasmania, nell’estuario del fiume Derwent.

Il Pesce mano maculato (Brachionichthys hirsutus) è una specie bentonica a rischio estinzione presente solo in Tasmania, nell’estuario del fiume Derwent © John Turnbull

Noto come Pesce mano maculato, Brachionichthys hirsutus (Lacépède, 1804), appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, e all’ordine dei Lophiiformes.

Sono animali che circolavano già all’inizio del Terziario, caratterizzati da una lenza sul capo per attirare le prede curiose ed ingoiarle in un boccone. Si trovano in tutti i mari, fino al oltre 1000 m di profondità, con dimensioni che vanno dai 3 cm ai 2 m della famosa Rana pescatrice (Lophius piscatorius), che per la bontà della carne e la taglia ha dato il nome all’ordine, ricco oggi di 18 famiglie, 85 generi ed oltre 300 specie.

Alcune, come per esempio Antennarius pictus, hanno le pinne pettorali trasformate in zampe, Ogcocephalus nasutus reca uno strano corno da rinoceronte, e l’illicio di Ogcocephalus radiatus è talmente corto che le prede devono praticamente arrivargli in bocca.

Lunga al massimo 15 cm, Brachionichthys hirsutus ha le pinne pettorali trasformate in braccia con una sorta di mano a 7 dita per spostarsi e scavare sui fondali, in genere fra 5 e 15 m di profondità.

Lunga al massimo 15 cm ha le pinne pettorali trasformate in braccia con una sorta di mano a 7 dita per spostarsi e scavare sui fondali, in genere fra 5 e 15 m di profondità © John Turnbull

Non mancano i maestri di mimetismo, come Antennarius commerson che può assumere dopo un certo tempo, secondo l’ambiente, qualunque colore imitando alla perfezione le spugne.

Brachionichthys hirsutus, inserito nella famiglia dei Brachionichthyidae che comprende 5 generi e 14 specie, si distingue per le pinne pettorali trasformate in mani che recano in genere 7 raggi simili a dita.

Il nome del genere Brachionichthys, creato da Bleeker nel 1854, nasce composto dal latino “brachium”, braccio, con allusione alla pinna trasformata in braccio, e dal greco “ichthys”, pesce. Il termine specifico hirsutus, ispido, spinoso in latino, assegnato da Lacepède nel 1804, si riferisce invece alla pelle cosparsa da minuscole spine nerastre.

Brachionichthys hirsutus si nutre di policheti e piccoli crostacei, per lo più anfipodi, e come tutti i Lophiiformes reca sul capo il suo illicio, una lenza sottile per incuriosire le prede.

Si nutre di policheti e piccoli crostacei, per lo più anfipodi, e come tutti i Lophiiformes reca sul capo il suo illicio, una lenza sottile per incuriosire le prede © Matty Testoni

Zoogeografia

Brachionichthys hirsutus ha un areale ridottissimo, ristretto all’estuario del fiume Derwent, in Tasmania e zone limitrofe.

Ecologia-Habitat

Il Pesce mano maculato è una specie demersale non migratoria che può scendere fino a 60 m di profondità, anche se in genere si trova fra 5 e 15 m, e talora anche in 1 m d’acqua, preferendo i fondali sabbiosi, ricchi di conchiglie, e temperature comprese fra 13,5 e 21,2 °C.

Morfofisiologia

Le femmine di Brachionichthys hirsutus sorvegliano per 7-8 settimane, fino alla schiusa, 80-250 uova riunite in masserelle gelatinose incollate a supporti verticali come ascidie, spugne o vegetali.

Le femmine sorvegliano per 7-8 settimane, fino alla schiusa, 80-250 uova riunite in masserelle gelatinose incollate a supporti verticali come ascidie, spugne o vegetali © Keith Martin-Smith

Brachionichthys hirsutus può raggiungere i 15 cm di lunghezza. Il corpo è protetto da scaglie fitte subcircolari non imbricate con spinule di varia lunghezza che partono dalla base.

Vi sono due pinne dorsali. La prima, posta sul capo a mo’ di cresta, talora ondeggiante per attirare l’attenzione delle prede, è seguita da una seconda più lunga. Recano complessivamente 19-21 raggi molli, mentre l’anale ne conta 8-10.

L’illicio, particolarmente sottile, reca una piccola esca all’apice.

La pinna caudale mostra, specie nei giovani, una fitta copertura di piccole macchie che formano una barra submarginale scura, mentre il resto del corpo è ornato da macchie più distanziate e striature.

Alla nascita i piccoli sono già perfettamente formati. Misurano 6-7 mm e si disperdono sul fondale.

Alla nascita i piccoli sono già perfettamente formati. Misurano 6-7 mm e si disperdono sul fondale © Matty Testoni

Etologia-Biologia Riproduttiva

Brachionichthys hirsutus si nutre di policheti e piccoli crostacei bentonici, per lo più anfipodi.

La riproduzione avviene fra settembre e ottobre.

Le femmine, che raggiungono la maturità sessuale a 2-3 anni d’età, verso 7,5-8 cm di lunghezza, hanno spesso difficoltà a trovare un maschio data la scarsa mobilità della specie. Depongono 80-250 uova di 3-4 mm riunite in masserelle gelatinose che incollano a supporti verticali come ascidie peduncolate, spugne, erbe ed alghe.

La femmina sorveglia la nidiata per 7-8 settimane, fino alla schiusa, quando nascono giovani di 6-7 mm già perfettamente formati.

Un tempo comune, Brachionichthys hirsutus è oggi minacciato, inquinamento a parte, da Asterias amurensis, una stella marina aliena proveniente dal Pacifico settentrionale.

Un tempo comune, Brachionichthys hirsutus è oggi minacciato, inquinamento a parte, da Asterias amurensis, una stella marina aliena proveniente dal Pacifico settentrionale © Matty Testoni

La resilienza non è nota e la vulnerabilità alla pesca, bassissima, segna appena 10 su una scala di 100. Tuttavia, dal 2018, Brachionichthys hirsutus figura “CR, Critically Endangered”, cioè prossimo all’estinzione, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.

Un tempo era comune in Tasmania, ma a partire dagli anni ’90 la specie ha subito l’attacco di Asterias amurensis, una stella marina proveniente dal Pacifico settentrionale, che ne preda le uova e divora ascidie, il loro supporto preferito per il nido.

A questo si è aggiunto l’inquinamento del basso estuario del Derwent contaminato da metalli pesanti per le attività portuali e industriali.

Sinonimi

Lophius hirsutus Lacepède, 1804.

 

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