Camellia sasanqua

Famiglia : Theaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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La Camellia sasanqua è un sempreverde giapponese che può raggiungere i 5 m © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Giappone (Kyushu e Isole Ryukyu) dove cresce nelle foreste costiere sempreverdi tra 500 e 1000 m di altitudine.

Il genere fu dedicato da Linneo al botanico e missionario gesuita moravo, Jiří Josef Kamel (1661-1706), non per aver introdotto la camelia, che non conosceva, in Europa, come spesso viene riportato, ma per i suoi studi sulla flora delle Filippine che firmava col nome latinizzato Camellus; il nome specifico deriva dal nome giapponese “sazankwa” = fiore del tè di mon- tagna.

Nomi comuni: autumn camellia, Christmas camellia, sasanqua camellia (inglese); camelia autunnale, camelia invernale, camelia di Natale (italiano); camélia d’automne, camélia de Noël (francese); camélia de Natal, camélia de outono, cameleira-sasanqua (portoghese); camelia del otoño (spagnolo); herbstblühenden kamelien (tedesco).

La Camellia sasanqua Thunb. (1784) è un arbusto o piccolo albero sempreverde alto fino a circa 5 m con rami giovani rossicci e pubescenti e foglie alterne, su un corto picciolo (0,3-0,5 cm), oblunghe o ellittiche con margine dentato. La lamina fogliare è di colore verde scuro con sfumature bluastre, coriacea, lunga 3-6 cm e larga 2-3 cm, lucida superiormente con nervatura centrale prominente e tomentosa sia superiormente che inferiormente. La fioritura è autunno-invernale con fiori subterminali, ascellari, sessili (senza peduncolo), di 4-7 cm di diametro, con 8-10 sepali orbicolari verdi, pubescenti, ciliati ai margine, che si staccano all’apertura del fiore (decidui); i petali, in numero di 5-7, sono obovati o spatolati di colore bianco o rosso, lunghi 2-3 cm e larghi 1,5-2,5 cm; gli stami sono numerosi, appariscenti, gialli e l’ovario pubescente, globoso, triloculare. I frutti sono capsule obovoidi o globose di circa 2 cm di diametro contenenti 1-2 semi per loculo. Si riproduce per seme, nel qual caso la prima fioritura avviene al 4°-5° anno di età, per margotta, ma solitamente per talea.

La fiortitura è autunno-invernale con corolle di 4-7 cm di diametro © Giuseppe Mazza

La fiortitura è autunno-invernale con corolle di 4-7 cm di diametro © Giuseppe Mazza

Da seme non si è mai certi che le nuove piante siano identiche alla pianta madre, data la intrinseca variabilità genetica della specie; questo metodo è utilizzato generalmente da chi vuole ottenere nuove varietà o ibridi.

La riproduzione per talea si effettua in estate utilizzando porzioni di ramo semilegnose di 10-15 cm di lunghezza, a cui vengono lasciate due foglie apicali, messi a radicare in substrato molto drenante e leggero, costituito ad esempio da terriccio torboso e sabbia silicea, o agriperlite, in parti uguali; la radicazione è piuttosto lenta (100-120 giorni). La specie ha dato origine a numerosissime varietà ed ibridi con fiori semplici, semidoppi e doppi in varie tonalità di colore, dal bianco, al rosa, al rosso ed anche bicolori.

La Camellia sasanqua, per la sua forte resistenza alle malattie fungine, in particolare Glomerella cingulata e Phytophthora cinnamoni, viene spesso utilizzata come portainnesto per altre camelie.

Specie di grande interesse ornamentale e paesaggistico sia per la fioritura, che avviene in un periodo molto povero da questo punto di vista, che per il fogliame decorativo; i singoli fiori sono di breve durata, ma prodotti in continuità per molte settimane e in alcune varietà per mesi. Predilige climi freschi ed umidi ed è abbastanza resistente alle basse temperature, fino a circa -10°C e ancora meno in alcune varietà, anche se i fiori possono essere rovinati dai venti gelidi. Non è particolarmente esigente in fatto di suolo, anche se preferisce quelli fertili, sciolti, ricchi di sostanza organica, ben drenati, subacidi o neutri e mantenuti umidi; la posizione ottimale è sotto leggera ombreggiatura, ma resiste anche al pieno sole se opportunamente irrigata; eventuali potature vanno effettuate a inizio primavera. Le concimazioni, moderate, vanno fatte alla ripresa vegetativa, utilizzando preferibilmente concimi organici o a lenta cessione, specifici per acidofile.

In Giappone e Cina è coltivata anche per l'olio estratto dai semi © Giuseppe Mazza

In Giappone e Cina è coltivata anche per l’olio estratto dai semi © Giuseppe Mazza

Si adatta bene alla coltivazione in vaso utilizzando terricci per acidofile con aggiunta, intorno al 25%, di sabbia silicea o agriperlite per migliorare il drenaggio, tenendo presente che, in particolare in estate, deve essere assicurata una costante umidità; se si utilizza acqua calcarea per le innaffiature può verificarsi un ingiallimento delle foglie (clorosi ferrica), in tal caso trattare con chelati di ferro.

È resistente alle malattie ed in genere ai parassiti, ad eccezione delle cocciniglie, pertanto va periodicamente controllata per potere intervenire prontamente con prodotti specifici.

In Giappone, ed ancor più in Cina, la pianta è coltivata per l’olio che si estrae dai suoi semi, utilizzato nell’industria cosmetica, come lubrificante, ed in passato per l’illuminazione, ma anche ampiamente per uso alimentare.

L’olio è costituito per circa l’80% da acido oleico e per il 10% da acido linoleico, contiene inoltre proteine, vitamine A, B, D ed E e minerali ed ha proprietà antiossidanti e antibatteriche.

Le sue foglie sono spesso utilizzate per aromatizzare il tè ed il legno viene impiegato per realizzare piccoli oggetti di uso comune.

La data di introduzione in Europa non è certa, si ritiene intorno alla metà del XIX secolo, mentre è nota esattamente quella in Inghilterra, il 1879.

Sinonimi: Thea sasanqua (Thunb.) Cels (1817); Camellia sasanqua var. angustifolia Miq. (1867); Camellia sasanqua var. lanceolata Miq. (1867); Camellia miyagii (Koidz.) Makino & Nemoto (1931); Camellia tegmentosa (Koidz.) Makino & Nemoto (1931); Camellia sasanqua var. serrata (Siebold ex Kochs) Masam. (1941).

 

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