Centaurea cyanus

Famiglia : Asteraceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Forma botanica, un tempo comune nei campi di grano. Virtù medicinali, soprattutto oftalmiche © Mazza

La specie è originaria dell’Asia (Iran, Iraq, Pakistan e Turchia) e dell’Europa meridionale (Albania, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Grecia, Italia, Macedonia, Serbia e Slovenia) dove cresce, dal livello del mare a circa 2500 m di altitudine, sia nei terreni incolti che nei campi coltivati, in particolare quelli di grano, da dove però oggi è pressoché scomparsa per l’uso massiccio di diserbanti.

Il nome generico deriva dal latino “centaureus” = di Centauro, a sua volta derivato dal greco “kéntauros”, perché secondo la mitologia greca la pianta aveva guarito da una ferita il Centauro Chirone; il nome specifico deriva dal latino “cyanus” = fiordaliso, ma anche azzurro, turchino, a sua volta derivato dal greco: “kyanos”, con riferimento al colore dei fiori.

Nomi comuni: “bachelor’s-button”, “blue bottle”, “cornflower” (inglese); “battisegola”, “batti- suocera”, “ciano”, “fiordaliso vero”, “garofano di campo”, “occhi di cielo” (italiano); “barbeau”, “bleuet”, “bluet de champs”, “centaurée bleuet” (francese); “ambreta“, “centáurea”, “ciano”, “escovinha”, “fidalguinhos“, “lóios-de-jardim”, “saudades” (portoghese); “aciano”, “aldiza”, “azulejo”, “flor celeste” (spagnolo); “kornblume” (tedesco).

La Centaurea cyanus L. (1753) è una pianta erbacea annuale con stelo eretto angolato, cavo, ramificato, leggermente tomentoso, alto 20-90 cm; presenta foglie alterne lunghe 2-10 cm grigiastre, tomentose, quelle basali sono lineari lanceolate intere o con lobi appena accennati e apice appuntito, ma a volte possono essere pennato-partite; quelle lungo il fusto, sono alterne, lineari lanceolate, sottili, più corte delle basali. L’infiorescenza terminale, di 2,5-4 cm di diametro, è il tipico capolino delle Asteraceae costituito da una moltitudine di fiori sessili (senza peduncolo) inseriti a spirale su una base tondeggiante, il ricettacolo, circondato da un involucro, alto circa 15 mm e largo 6-10 mm, costituito da brattee imbricate con margini frangiati di colore bruno.

I fiori dell’anello esterno, detti fiori del raggio, sono lunghi 20-25 mm ed hanno la corolla, costituita da cinque petali fusi insieme che si estendono lateralmente in direzione radiale, con apice suddiviso in lobi lanceolati; la corolla è solitamente di colore blu intenso, ma può presentarsi con diverse gradazioni di colore, dal bianco al porpora, al blu.

I fiori del raggio sono sterili, hanno la funzione di attrarre l’attenzione dell’impollinatore, come i petali di un singolo fiore. All’interno di questo anello si trovano i fiori fertili, detti fiori del disco, lunghi 10-15 mm, con corolla tubulare simmetrica di colore porpora a cinque corti lobi.

Forma orticola, utilizzata per bordure in massa, giardini rocciosi o come fiore reciso © G. Mazza

Forma orticola, utilizzata per bordure in massa, giardini rocciosi o come fiore reciso © G. Mazza

I frutti, contenenti un solo seme e chiamati acheni nelle Asteraceae, sono lunghi circa 4 mm, di colore da bruno giallastro a nerastro, sormontati dal pappo, il calice modificato del fiore, costituito da una corona di setole rigide di colore arancio brunastro, che ha la funzione di favorirne la dispersione. I fiori del disco sono bisessuali, ma presentano il fenomeno della protandria, gli organi maschili, le antere, maturano prima di quelli femminili, gli stimmi, impedendo l’autoimpollinazione e favorendo la fecondazione incrociata, comportamento questo che è comune alla quasi totalità delle Asteraceae.

Una pianta è in grado di produrre da molte centinaia a qualche migliaio di semi, ed è pertanto ritenuta una specie infestante. Si riproduce per seme che può essere messo direttamente a dimora in primavera, la temperatura ottimale di germinazione è intorno a +10 °C, la fioritura inizia dopo 5-6 settimane; si auto dissemina con facilità, tanto da essersi naturalizzata in pratica ovunque.

Specie che ha attratto sempre l’attenzione per il colore blu delle sue infiorescenze, protagonista di molte leggende e aneddoti, è uno dei fiori nazionali della Germania e quello dell’Estonia, luoghi di cui la pianta non è originaria, ma naturalizzata.

Cresce in pieno sole su qualsiasi tipo di terreno anche se preferisce quelli sabbiosi neutri o alcalini. Come pianta ornamentale è utilizzata in massa, per bordure o nei giardini rocciosi, e a tale scopo sono state selezionate numerose varietà con portamento più compatto, altezza contenuta e capolini più grandi, oltre che con differenti gradazioni di colore; le varietà nane sono adatte anche per la coltivazione in vaso e cassette.

È pure utilizzata come fiore reciso, anche se molto meno che in passato, data la sua discreta durata (5-7 giorni), ed essiccata nelle composizioni di fiori secchi.

La pianta, in particolare i capolini, sono stati variamente utilizzati nella medicina tradizionale ed ancor oggi in erboristeria, soprattutto nel campo oftalmico, per la presenza di principi attivi, come flavonoidi e antociani, con proprietà antinfiammatorie.

Sinonimi: Cyanus segetum Hill (1762); Jacea segetum (Hill) Lam. (1778); Centaurea vegetali Salisb. (1796); Centaurea pulchra DC. (1837); Centaurea umbrosa Huet & Reut. (1856); Centaurea cyanocephala Velen. (1891); Leucacantha cyanus (L.) Nieuwl. & Lunell (1917).

 

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