Chamaedorea tuerckheimii

Famiglia : Arecaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria del Guatemala, Honduras e Messico (Oaxaca e Veracruz) dove vive nel sottobosco delle foreste montane umide, tra 900 e 1500 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione dell’avverbio greco “χαμαί” (chamai) = sulla terra, al suolo, e del sostantivo “δωρέα” (doréa) = dono, il botanico tedesco Carl Ludwig Willdenow (1765-1812), che istituì il genere nel 1806, non specificò l’esatto significato del nome. La specie è dedicata al naturalista e raccoglitore tedesco Hans Freiherr von Türckheim (1853-1920), che la scoprì e raccolse in Guatemala.

Nomi comuni: potato chip palm, ruffles palm (inglese); guonay (Messico).

La Chamaedorea tuerckheimii (Dammer) Burret (1933) è una specie dioica piuttosto variabile con fusto solitario, eretto o decombente, di 0,3-0,8 m di altezza e circa 0,5 cm di diametro, di colore verde con gli anelli traccia delle foglie cadute, distanziati di 0,5-1,5 cm, prominenti. Le foglie, numerose, su un picciolo lungo 4-6 cm, sono semplici, plicate, da ellittiche a obovate, con apice arrotondato, occasionalmente appena bifido, e margini crenato-dentati di colore bianco o verde chiaro, lunghe 12-22 cm e larghe 4-10 cm, coriacee, di colore verde bluastro o verde intenso maculato di verde chiaro (popolazioni del Messico), vellutate. La base fogliare tubolare, aperta obliquamente all’apice, lunga 5-8 cm, avvolge interamente il fusto per circa la metà della sua lunghezza. Infiorescenze erette tra le foglie (interfogliari), su un sottile peduncolo ascendente, di 6-8 cm di lunghezza, inizialmente verde, poi arancio in frutto.

Le infiorescenze maschili sono ramificate, con 7-15 rachille, lunghe 6 cm, di colore biancastro portanti fiori piuttosto distanziati dello stesso colore, di circa 2 mm di diametro. Infiorescenze femminili a spiga o bifide, rachide lungo 5-6 cm, di colore inizialmente verde, poi arancio in frutto, con fiori piuttosto distanziati e infossati, di circa 2 mm di diametro, di colore bianco.

Frutti ovoidi, di 0,8-1 cm di lunghezza e circa 0,7 cm di diametro, di colore nero a maturità, contenenti un solo seme ovoide di 0,6-0,8 cm di lunghezza e 0,5 cm di diametro.

Nativa del Guatemala, Honduras e Messico, la Chamaedorea tuerckheimii è una specie dioica con fusto solitario di 30-80 cm e circa o,5 cm di diametro. Si distingue, fra le Chamaedorea, per le ridotte dimensioni, la forma delle foglie e il loro aspetto particolarmente attraente. Rara in coltura. Anche in vaso non è una pianta facile © G. Mazza

Si riproduce per seme, preventivamente tenuto in acqua per due giorni, in terriccio particolarmente drenante mantenuto umido alla temperatura di 26-30 °C, con tempi di germinazione a partire da 2-3 mesi.

Specie che si distingue dalle congeneri per le ridotte dimensioni, la forma delle foglie e il loro aspetto particolarmente attraente, e per questo molto ricercata, con conseguente indiscriminata raccolta in natura, dove la sua presenza si è ridotta drasticamente in pochi anni, tranne in zone particolarmente difficili da raggiungere. Nonostante ciò sia i semi che le piante non sono facilmente reperibili e quindi rimane piuttosto rara in coltivazione.

Utilizzabile all’aperto, solitaria o in gruppo, nei climi tropicali e subtropicali umidi, se ne può tentare la coltivazione in quelli temperato-caldi più miti, dove temperature intorno a 0 °C sono eccezioni di breve durata. Richiede una posizione da leggermente ombreggiata ad ombreggiata riparata dal vento e terreni perfettamente drenanti, ricchi di sostanza organica, da acidi a neutri, mantenuti costantemente umidi. Le dimensioni e la bellezza del fogliame la rendono particolarmente indicata come pianta in vaso, anche se di coltivazione non proprio facile, per la decorazione di spazi aperti e di interni. Necessita di terricci organici drenanti e aerati, innaffiature regolari, ma senza ristagni, umidità ambientale piuttosto elevata e una buona ventilazione.

Non sopporta l’accumulo di sali alle radici, in presenza di acqua ricca di calcare e di minerali è conveniente diluirla con quella piovana, se disponibile, demineralizzata o da osmosi inversa. Per lo stesso motivo le concimazioni vanno effettuate con moderazione, utilizzando prodotti idrosolubili con microelementi sottoforma di chelati, opportunamente diluiti rispetto alle dosi consigliate in funzione delle dimensioni della pianta.
Negli ambienti chiusi è facilmente soggetta ad attacchi di parassiti, in particolare acari, va quindi controllata di frequente al fine di intervenire prontamente con prodotti specifici.

Sinonimi: Malortiea tuerckheimii Dammer (1904); Kinetostigma tuerckbeimii (Dammer) Burret (1932).

 

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