Euryops virgineus

Famiglia : Asteraceae


Testo © Pietro Puccio

 

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In inverno-primavera l'Euryops virgineus si ricopre di una molltitudine di fiorellini © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Sudafrica (Provincia del Capo Occidentale e Provincia del Capo Orientale) dove cresce sia lungo le coste che all’interno, fino a 1200 m di altitudine, su suoli sabbiosi o rocce calcaree.

Il nome generico è la combinazione dei termini greci “eurys” = ampio e “ops” = aspetto, con riferimento all’abbondante fioritura, secondo alcuni, alla grandezza del singolo fiore, secondo altri; il nome specifico è il termine latino “virgineus” = verginale, virgineo, di non chiaro riferimento.

Nomi comuni: rivierharpuisbos, heuningmagriet (afrikaans); honey euryops, river resin bush (inglese).

L’ Euryops virgineus (L.f.) DC. (1838) è un arbusto ramificato eretto, sempreverde, alto fino a 3 m, ma solitamente non supera 1,2-1,5 m, e largo 3 m.

Presenta fusti cilindrici con foglie alterne ravvicinate, sessili (prive di picciolo), palmato-lobate con 3-7 lobi, di colore verde scuro, lunghe 0,5-1,5 cm e larghe 0,3-0,8. Le infiorescenze solitarie, ascellari, di 0,7-1 cm di diametro, sono i tipici capolini delle Asteraceae costituiti da una moltitudine di fiori sessili inseriti a spirale su una base tondeggiante, il ricettacolo, circondata da un involucro formato da 5-8 brattee lineari, appuntite, fuse alla base. I fiori dell’anello esterno, detti fiori del raggio, mediamente in numero di 8, hanno la corolla oblanceolata costituita da cinque petali fusi insieme di colore giallo brillante.

Le infiorescenze di 7-10 mm profumano di miele © G. Mazza

Le infiorescenze di 7-10 mm profumano di miele © G. Mazza

I fiori del raggio sono femminili, ma hanno soprattutto la funzione di attrarre l’attenzione dell’impollinatore, come i petali di un singolo fiore. All’interno dell’anello si trovano i fiori bisessuali, detti fiori del disco, con corolla tubulosa a cinque lobi di colore giallo.

I frutti, contenenti un solo seme e chiamati acheni (o più correttamente cipsele) nelle Asteraceae, sono oblunghi, di colore giallo o bruno chiaro di 2-2,5 mm di lunghezza, sormontati dal pappo, il calice modificato del fiore che ha la funzione di favorire la dispersione, costituito da un corto ciuffo di peli bianchi.

Si riproduce per seme e molto facilmente per talea in estate, in sabbia o agriperlite, che radica in 2-3 settimane.

Specie di facile coltivazione e rapidissima crescita, che in inverno-primavera si copre di una miriade di minuscoli fiori dal colore brillante e dal leggero profumo di miele, tanto da nascondere quasi interamente la parte verde.

È particolarmente adatta ai climi di tipo mediterraneo, ideale per siepi, bordura di fondo, esemplare isolato o nei giardini rocciosi, in pieno sole o al più leggera ombreggiatura; utile, per la velocità di crescita, in giardini di nuovo impianto per colmare vuoti.

Non è particolarmente esigente in fatto di suolo, purché ben drenato; in estate le innaffiature devono essere regolari, ma distanziate, in modo da fare asciugare il terreno, ed una volta ben radicata può sopportare periodi di siccità. È resistente al vento e agli aerosol salini, può essere quindi impiegata in prossimità del mare, e moderatamente alle basse temperature, fino a -8/-10 °C.

Col tempo tende ad allargarsi piuttosto disordinatamente e a spogliarsi verso la base, sono quindi necessarie periodiche drastiche potature di rinnovo in primavera, dopo la fioritura, e di formazione in autunno.

Sinonimi: Othonna virginea L.f. (1782); Euryops flabelliformis Cass. (1817); Jacobaeastrum virgineum (L.f.) Kuntze (1891).

 

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