Famiglia : Moraceae
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Testo © Pietro Puccio
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Il Ficus auriculata è originario delll'Asia sudorientale. Raggiunge i 10 m con tronchi di 45 cm © Giuseppe Mazza
Il nome del genere è quello latino utilizzato per il fico comune (Ficus carica); il nome specifico deriva dal latino “auricula” = orecchio, con riferimento alla forma della foglia.
Nomi comuni: eared strangler fig, elephant ear fig tree, Eve’s apron, Roxburgh fig (inglese); da guo rong (cinese); figuier à oreilles d’éléphant, figuier de l’himalaya (francese); tirmal, tunla (hindi); nimaaro (nepalese); figueira brava, figueira-da-India (portoghese); higuera de Roxburgh, higuera del Himalaya (spagnolo); Roxburgh-feige (tedesco).
La Ficus auriculata Lour. (1790) è un arbusto o albero sempreverde o semideciduo alto, fino a 10 m, dalla chioma espansa con tronco fino a 45 cm di diametro e corteccia grigio bruna; i rami giovani sono sottili, bruno rossicci, pubescenti, con le foglie concentrate nella parte terminale. Le foglie, su un robusto picciolo lungo 5-20 cm, sono alterne, ovato-cordate con margine leggermente dentato, lunghe 10-40 cm e larghe 8-30 cm o più, glabre superiormente, pubescenti inferiormente, con nervature evidenti; le foglie giovani sono di colore rosso.
Le infiorescenze sono siconi, ovvero cavità dalle pareti carnose che racchiudono interamente i fiori, accessibili da una apertura apicale racchiusa da minuscole scaglie (tipico esempio in merito quelli del fico comune Ficus carica).
![I siconi, commestibili, hanno 4-8 cm di diametro. La specie è dioica © Giuseppe Mazza](https://www.monaconatureencyclopedia.com/wp-content/uploads/2008/08/jpg_I_siconi_commestibili_hanno_4-8_cm_di_diametro-_La_specie_e_dioica_c_Giuseppe_Mazza.jpg)
I siconi, commestibili, hanno 4-8 cm di diametro. La specie è dioica © Giuseppe Mazza
Per la fruttificazione occorre la presenza del suo insetto impollinatore. Come noto, a ciascuna specie di Ficus è associato uno specifico insetto appartenente alla famiglia delle Agaonidae (nel nostro caso il Ceratosolen emarginatus Mayr, 1906), che a sua volta può riprodursi solo se è presente la specie di Ficus cui è associato; i frutti sono minuscoli acheni contenenti un solo seme.
Si riproduce per seme, che va sparso sulla superficie del substrato mantenuto umido alla temperatura di 20-22 °C, per talea e margotta.
È una delle specie più caratteristiche del genere per le grandi foglie e la particolare fruttificazione. Richiede pieno sole, o una leggera ombreggiatura, ed una posizione riparata dai venti. Preferisce suoli leggeri, ricchi di sostanza organica, mantenuti costantemente umidi durante il periodo vegetativo e clima tropicale e subtropicale, in quelli temperato caldi si comporta in inverno da decidua, resistendo a temperature fino a -3 °C, valori inferiori di qualche grado distruggono la parte aerea, ma la pianta in genere è in grado di ricrescere dalla base in primavera.
In vaso è una specie molto ornamentale, adatta per grandi ambienti luminosi; le innaffiature devono essere regolari in estate, diradate in inverno lasciando asciugare lo strato superficiale del terriccio, e le temperature superiori a 10 °C.
I frutti sono eduli e vengono consumati crudi o cotti, ad esempio nel curry, o utilizzati per confezionare marmellate, le foglie sono impiegate localmente come foraggio. Parti della pianta sono utilizzate nella medicina tradizionale per varie patologie; studi di laboratorio hanno evidenziato l’attività antiossidante degli estratti della corteccia.
Sinonimi: Ficus macrophylla Roxb. & Buch.-Ham. ex Sm. (1810); Ficus hamiltoniana Wall. (1831); Ficus rotundifolia Roxb. (1832); Ficus roxburghii Steud. (1840); Covellia macrophylla Miq. (1848); Ficus sclerocarpa Griff. (1854); Ficus scleroptera Griff. (1854); Ficus oligodon Miq. (1867); Ficus regia Miq. (1867); Ficus pomifera Wall. ex King (1888); Ficus macrocarpa H.Lév. & Vaniot (1907); Ficus hainanensis Merr. & Chun (1935).