Hyphaene compressa

Famiglia : Arecaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria dell’Africa orientale tropicale (Etiopia meridionale, Kenia, Mozambico, Somalia e Tanzania) dove vive in aree aperte, sia semiaride che stagionalmente inondate, lungo le coste, le rive di fiumi e laghi, ai margini di zone paludose o dovunque c’è disponibilità di acqua nel sottosuolo cui può attingere con il suo profondo apparato radicale, dal livello del mare fino a circa 1400 m di altitudine, su suoli calcarei.

Il nome del genere deriva dal verbo greco “ὑφαίνω” (hyphaino) = tessere, intrecciare, con probabile riferimento all’intreccio di fibre nella polpa del frutto; il nome specifico è l’aggettivo latino “compressus, a, um” = compresso, con riferimento ai frutti piuttosto appiattiti lateralmente.

Nomi comuni: east African doum palm (inglese); el dom (arabo); marara (bajuni); medi (boni); koone, meeti, qoone (borana); mkoma (chonyi); lume, mkoma (digo); lume, mkoma (digo); meetti (gabra); mkoma (giriama); lparrua (ilchamus); mkoma (kambe); mokoma (malakote); irara (mbeere); kone (orma); takayua, takuyua (pokot); baar, gey-i-khooona (rendille); lparwai, nkujit-ae-nkeok (samburu); auwaki (sanya); baar (somalo); mkoma, mlala (swahili); mkoma, mkoche, mlala, muaa, irara (taveta); muruguyu (tharaka), eeng’ol (turkana).

L’Hyphaene compressa H.Wendl. (1878) è una specie dioica molto variabile con fusti, di circa 20 m di lunghezza e fino a 40 cm di diametro, di colore grigio e fessurati verticalmente, generalmente solitari, anche se a volte produce 2-4 fusti alla base, che nelle piante adulte si dividono dicotomicamente 4 o 5 volte.  Le foglie sono costapalmate, divise in 35-40 segmenti lineari-lanceolati con apice acuminato, lunghi al centro 0,8-1 m, uniti alla base per meno di metà della loro lunghezza, di colore da verde intenso a verde bluastro. Il picciolo, lungo 0,7-1,2 m e largo circa 3 cm, è provvisto ai margini di robuste spine bruno nerastre ricurve verso l’alto lunghe circa 1 cm; le basi fogliari permangono a lungo sulla pianta.

Hyphaene compressa, Arecaceae

L’Hyphaene compressa è una specie dioica molto variabile che raggiunge i 20 m d’altezza con fusti ramificati, spettacolari monumenti della natura quando si ergono isolati nelle savane dell’Est Africa, dove vive in aree aperte, stagionalmente inondate o aride se c’è acqua nel sottosuolo cui può attingere con il suo profondo apparato radicale © Pietro Puccio

Infiorescenze maschili e femminili simili su individui diversi, tra le foglie (interfogliari), lunghe 1-1,5 m, con ramificazioni di secondo ordine, le maschili con 1-6 rachille all’apice delle ramificazioni primarie, le femminili, generalmente più robuste, con 1, meno frequentemente 2-3 rachille. Fiori maschili disposti infossati sulle rachille in gruppi di 3, che si aprono in successione, con 6 stami, fiori femminili solitari, su un corto pedicello peloso, con gineceo tricarpellato. I frutti, che solitamente si sviluppano da un solo carpello, sono di forma molto variabile anche nella stessa infruttescenza, da pressoché oblunghi a piriformi, di 7-12 cm di lunghezza e 5-8 cm di larghezza, di colore da arancio scuro a bruno chiaro, contenenti un seme ovoide di 3,5 cm di lunghezza e 3 cm di diametro.

Si riproduce generalmente per seme, che non ha una lunga durata di germinabilità, solitamente posto direttamente a dimora oppure in contenitori profondi almeno 50 cm, dato che l’ipocotile che si sviluppa dal seme, ed alla cui estremità vi è l’embrione da cui si originerà la pianta, si spinge fino a questa profondità o poco oltre. Il terriccio, preferibilmente sabbioso, va tenuto umido alla temperatura di 28-30 °C. La percentuale di germinazione è generalmente bassa e i tempi piuttosto lunghi, da diversi mesi a oltre un anno, a meno di non pretrattare i semi, ripuliti dalla polpa, tenendoli in acqua, rinnovata giornalmente per una decina di giorni, o sottoponendoli a un opportuno trattamento chimico, riservato a personale specializzato, per intaccarne il duro tegumento; i semi pretrattati germinano, nelle migliori condizioni di coltivazione, a partire da 4 mesi.

Esemplari adulti ramificati che si ergono isolati nelle savane sono dei veri monumenti della natura, la sua collocazione ideale, come pianta ornamentale, è pertanto in grandi giardini, lontana da altra alta vegetazione, in modo da essere pienamente apprezzata, l’unico inconveniente è la lentezza di crescita, iniziando a ramificare dopo diversi anni.

Hyphaene compressa, Arecaceae

La polpa dei frutti è edule, energetica e di gradevole sapore. Molto fibrosa se consumata cruda, è un’importante risorsa alimentare per la fauna, in particolare babbuini ed elefanti, che contribuiscono alla dispersione dei semi © Giuseppe Mazza

Coltivabile nelle zone a clima tropicale e subtropicale, sia umide che semiaride, in pieno sole, anche nelle fasi iniziali di crescita, si adatta ad un’ampia varietà di suoli, anche poveri e moderatamente salini, con preferenza per quelli profondi, drenanti, sabbiosi e calcarei, ma anche a quelli leggermente acidi e neutri. Sopporta lunghi periodi di siccità, se può attingere alla falda acquifera sotterranea, come pure le inondazioni stagionali.

Ampiamente diffusa nell’Africa orientale, ha avuto e continua ad avere un ruolo fondamentale nella vita delle popolazioni locali. I fusti non ramificati, per la loro resistenza e durata, sono variamente utilizzati nelle costruzioni, con le foglie e i piccioli sono realizzate le tipiche abitazioni tradizionali circolari a cupola, ma convenientemente intrecciate anche le più moderne rettangolari. Le foglie, opportunamente lavorate, sono inoltre impiegate per fabbricare una moltitudine di oggetti di uso quotidiano, ma anche artistici, che alimentano un piccolo commercio. I robusti piccioli delle foglie secche sono utilizzati principalmente per recinzioni e per realizzare mobili di vario tipo.

La polpa dei frutti è edule, energetica e di gradevole sapore, anche se molto fibrosa, consumata cruda, mentre da quella dei frutti immaturi si ricava una gradevole bevanda, anche l’endosperma immaturo è edule, mentre quello maturo è troppo duro e viene a volte utilizzato per realizzare piccoli oggetti artigianali e artistici come avorio vegetale.

Le foglie, sia fresche che secche, sono utilizzate come foraggio, in particolare nei periodi di siccità. Dai fusti, mediante incisione, si estrae la linfa da cui si ricava una bevanda alcolica, pratica che molto spesso porta alla morte della pianta o del fusto in quelle cespitose. I frutti sono anche una importante risorsa alimentare per la fauna, in particolare babbuini ed elefanti, che contribuiscono alla dispersione dei semi, che germinano facilmente, se le condizioni del suolo sono favorevoli, dopo essere passati attraverso il loro apparato digerente.

Sinonimi: Chamaeriphes compressa (H.Wendl.) Kuntze (1891); Hyphaene benadirensis Becc. (1908); Hyphaene mangoides Becc. (1908); Hyphaene multiformis Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. ambigua Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. compressa (H.Wendl.) Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. deformis Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. diminuta Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. gibbosa Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. intermedia Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. kilvaensis Becc. (1924); Hyphaene multiformis subvar. lindiensis Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. macrocarpa Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. mahengensis Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. manca Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. morogorensis Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. moshiensis Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. nasuta Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. obconica Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. obesa Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. odorata Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp.  panganensis Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. plagiosperma Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. rovumensis Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. semiplaena Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. stenosperma Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. subglobosa Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. tangatensis Becc. (1924); Hyphaene multiformis subsp. trigibba Becc. (1924); Hyphaene incoje Furtado (1967); Hyphaene kilvaensis  (Becc.) Furtado (1967); Hyphaene megacarpa Furtado (1967); Hyphaene semiplaena (Becc.) Furtado (1967).

 

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