Licuala ramsayi

Famiglia : Arecaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Eleganza e crescita lenta. La Licuala ramsayi può vivere anche in casa © Mazza

La specie è originaria dell’Australia (Queensland), dove cresce nelle foreste pluviali lungo le coste nord orientali, ai margini dei fiumi o in zone paludose.

Forma spesso estese colonie, dal livello del mare fino a circa 600 m di altitudine.

Il termine generico deriva dal nome indigeno “leko wala” dato a questo genere di palme nelle isole Molucche.

La specie è dedicata al naturalista australiano Edward Pearson Ramsay (1842-1916), raccoglitore della specie tipo.

Nomi comuni: australian fan palm, daintree fan palm, mission beach fan palm, wedge-leaflet fan pal (inglese); palmera abanico de australia, palmera de abanico australiana (spagnolo); australische fächerpalme, australische schirmpalme (tedesco).

La Licuala ramsayi (F.Muell.) Domin (1915) è una specie solitaria, monoica, con fusti alti fino a 20 m, anche se in coltivazione si mantengono più bassi, e diametro fino a 20 cm, con una massa conica di radici aeree alla base, leggermente allargata, nelle piante più vecchie.

Il fusto è di colore grigio o bruno, pressoché liscio, con le cicatrici fogliari poco evidenti e piccole fessure verticali. In prossimità della chioma è ricoperto dai residui fibrosi delle basi fogliari.

Le foglie sono pressoché circolari, e possono raggiungere anche i 2 m di diametro, divise fino alla base in 17-23 segmenti cuneiformi di ampiezza variabile, percorsi da 5-15 nervature, troncati e dentati all’apice, di colore verde scuro lucido superiormente, piuttosto opaco inferiormente.

I piccioli sono lunghi 1-2,5 m, sottili, muniti ai margini di spine nerastre lunghe 0,5 cm per circa 1/3 della lunghezza dal basso. La base, dai margini fibrosi di colore bruno rossastro, circonda solo parzialmente il fusto. Le infiorescenze, lunghe 1-3 m, nascono tra le foglie. Si tratta di spighe composte, costituite cioè da un asse principale da cui si dipartono ramificazioni secondarie (spighette), distanti tra loro circa 15 cm.

Grandi 15 mm circa, i frutti sono portati da infiorescenze composte © Mazza

Grandi 15 mm circa, i frutti sono portati da infiorescenze composte © Mazza

Portano fiori ermafroditi di colore crema che presentano il fenomeno della proterandria. Gli organi maschili maturano cioè prima di quelli femminili, per evitare l’autofecondazione, e favorire l’impollinazione incrociata. I frutti sono ovoidi o globosi, di circa 1,5 cm di diametro, di colore arancio o rosso a maturità.

La Licuala ramsayi si riproduce facilmente per seme. Quando è fresco, germina in fretta, in un normale terriccio per semina e sabbia grossolana in parti uguali, ma poi la crescita è notoriamente lenta. Questa palma elegante e maestosa, dalle grandi foglie circolari su piccioli lunghi e sottili, meriterebbe una maggiore diffusione come specie ornamentale.

Forse la lenta crescita e le dimensioni della chioma, non adatte a giardini di piccole dimensioni, ne scoraggiano l’impiego rispetto ad altre specie meno ingombranti del genere Licuala.  Cresce bene nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido su suoli ricchi di sostanza organica e ben drenanti, preferibilmente sabbiosi.

Ama i luoghi ombreggiati nella fase giovanile, ma poi da adulta sopporta anche il pieno sole. Va in ogni caso protetta dal vento. Se ne può tentare la coltivazione in quelle temperate dagli inverni particolarmente miti, resistendo da adulta a temperature fino a -3 °C per breve periodo, ma con una crescita ancora più lenta.

Necessita di abbondanti e frequenti innaffiature, specie nei mesi più caldi, regolari concimazioni possono contribuire a velocizzarne la crescita. Va posizionata isolata o in gruppi, lasciando attorno lo spazio suf- ficiente per dar modo alla chioma di espandersi liberamente.

Ha un grande potenziale come pianta in vaso per la decorazione di interni, il trovarsi perfettamente a suo agio in ombra e la lenta crescita, che in piena terra è uno svantaggio, ne permettono il mantenimento per lunghi anni.

Sinonimi: Livistona ramsayi F.Muell. (1874).

 

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