Famiglia : Sparidae

Testo © Giuseppe Mazza

Spesso gregario, Lithognathus mormyrus appartiene alla famiglia degli Sparidae, un gruppo di pesci importanti per l’alimentazione umana © Raimundo Fernandez Diez
Nota anche come Marmora, la Mormora, Lithognathus mormyrus (Linnaeus 1758) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla famiglia degli Sparidae che conta 38 generi e 163 specie, prevalentemente marine, presenti in acque temperate calde, talora anche salmastre.
Pesci importanti per l’alimentazione umana, con carni spesso pregiate come la ben nota Orata (Sparus aurata) che può raggiungere i 10 kg e 70 cm.

Lungo circa 30 cm, si riconosce a prima vista dal profilo del muso appuntito e la livrea argentea solcata da una quindicina di fasce verticali © François Libert
Il nome del genere Lithognathus, creato da Swainson nel 1839, nasce dal greco “lithos”, pietra, e “gnathus”, mascella, per le solide mascelle di questo pesce, spesse e dure, mentre il termine specifico mormyrus, assegnato da Linneo, riprende il nome usato nell’antichità che riaffiora ancora oggi in varie lingue.
Zoogeografia
Lithognathus mormyrus è presente nell’Atlantico orientale, dalla Macaronesia e il Golfo di Biscaglia, in Francia, al Sudafrica. Lo si ritrova poi in Mozambico, nel Mar Rosso e tutto il Mediterraneo, ma non nel Mar Nero.

Le mascelle, spesse e dure come indica il termine scientifico Lithognathus, sono armate da più file di denti per afferrare e macinare le prede © Giuseppe Mazza
Ecologia-Habitat
La Mormora può scendere fino a 150 m, muovendosi in genere su fondali sabbiosi fra 10 e 20 m di profondità o sulle praterie sommerse di Posidonia (Posidonia oceanica).
Quando non è troppo pescata vive gregaria in banchi, più fitti nei giovani che crescono spesso nella zona di risacca.
Morfofisiologia

Presente nell’Atlantico orientale, dalla Francia al Sudafrica, e poi in Mozambico, Mar Rosso e Mediterraneo, caccia spesso sui fondali sabbiosi fra 10 e 20 m di profondità © Frédéric Ducarme
Lithognathus mormyrus raggiunge anche i 55 cm, ma la taglia corrente si aggira sui 30. La linea laterale è marcata e le scaglie sono ctenoidi.
Come nella maggior parte degli Sparidae il corpo è alto, compresso lateralmente. Si distingue per il muso appuntito col profilo quasi dritto. L’occhio è piccolo, posto in alto sul capo, molto lontano dalla bocca leggermente protrattile.
I denti, allineati su più file, sono piccoli e conici su quella esterna per afferrare le prede e poi molariformi per macinarle. Si nutre infatti di crostacei bentonici, bivalvi, ricci, stelle di mare, senza tralasciare piccoli pesci e vermi policheti.

Qui ha afferrato un crostaceo, ma la Mormora si nutre anche di piccoli pesci, bivalvi, vermi policheti, ricci e stelle di mare © Falk Viczian Solarboot-Projekte gGmbH
Vi è una sola pinna dorsale, relativamente bassa, con 11 spine e 12-13 raggi inermi; l’anale, d’analoga altezza, reca 3 raggi spinosi e 10-11 molli; le pettorali hanno 15-17 raggi e le pelviche sono di dimensioni modeste.
La livrea è argentea con tonalità metalliche dorate, e si notano una quindicina di fasce verticali sui fianchi, con quelle lunghe alternate spesso a brevi meno marcate.
Etologia-Biologia Riproduttiva

Come le orate è una specie ermafrodita proterandrica, con maschi che possono trasformarsi in femmine, ma esistono anche quelle gonocoriche che sono tali dalla nascita © Luis Pérez Berrocal
Lithognathus mormyrus si riproduce da maggio a settembre. È una specie, come l’Orata, ermafrodita proterandrica, con maschi cioè che crescendo possono trasformarsi in femmine. L’inversione sessuale si verifica verso i 4-9 anni d’età, quando raggiungono i 21-30 cm, ma esistono anche femmine gonocoriche, quelle cioè che nascono già di sesso femminile e restano tali.
Le minuscole uova sono abbandonate alle correnti e la resilienza è mediocre con un tempo minimo per il raddoppio delle popolazioni di 1,4-4,4 anni.

I giovani crescono spesso nelle zone di risacca, formando poi banchi consistenti, mentre gli anziani vivono spesso isolati © Falk Viczian Solarboot-Projekte gGmbH
Anche se la carne della Mormora è eccellente e viene catturata con tramagli, reti da posta e alla lenza per grigliate, la vulnerabilità alla pesca resta nell’insieme moderata, segnando 40 su una scala di 100, anche perché vive spesso in zone protette.
Questa specie, che può raggiungere i 12 anni d’età, appare quindi oggi come “LC, Least Concern”, cioè come “Minima Preoccupazione”, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.
Sinonimi
Sparus mormyrus Linnaeus, 1758; Pagellus mormyrus (Linnaeus, 1758); Pagellus goreensis Valenciennes, 1830.
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