Macaranga grandifolia

Famiglia : Euphorbiaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Macaranga grandifolia, Euphorbiaceae

Nativa delle Filippine, la Macaranga grandifolia è un arbusto o piccolo albero dioico, alto 4-10 m, con grandi foglie, lunghe anche 80 cm e larghe 50 cm. Prima rossicce e poi verde scuro, sono portate da un robusto picciolo di 30-60 cm © G. Mazza

La specie è originaria delle Filippine (Luzon e Mindoro) e  nord Sulawesi dove cresce nelle foreste umide a basse altitudini.

Il nome “macaranga” è quello in uso in Madagascar per indicare una specie appartenente al genere.

Il nome specifico è la combinazione dell’aggettivo latino “grandis, e” = grande, straordinario, e del sostantivo“folium, ii” = foglia, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: coral tree, nasturtium tree, Philippine coral tree (inglese); abing-abing, bangábah, biluak, bingabing, binunga, takip-asin (Filippine).

La Macaranga grandifolia (Blanco) Merr. (1912 publ. 1913) è un arbusto o piccolo albero dioico sempreverde, eretto, poco ramificato, alto 4-10 m.

Le foglie, su un picciolo lungo 30-60 cm, sono alterne, semplici, peltate, oblungo-ovate con apice acuto e margine intero o irregolarmente crenato, lunghe 30-80 cm e larghe 30-50 cm, cartacee, inizialmente di colore rossiccio, che diventano poi verde scuro.

Infiorescenze ascellari, le maschili in pannocchie, lunghe 15-20 cm, con numerosi minuscoli fiori di colore da rosa carico a rosso corallo, con 2-5 stami, sottesi da brattee lanceolate dello stesso colore.

Infiorescenze femminili in densi racemi con numerosi fiori con ovario biloculare e 3 stili uniti alla base.

Il frutto è una capsula legnosa biloculare, di circa 0,6 cm di lunghezza e 1 cm di larghezza, con protuberanze tentacolari all’apice ricoperte da ghiandole granulari, lunghe circa 1 cm, contenente due semi globosi con arillo rosso.

Si riproduce per seme, tenuto preventivamente in acqua per due giorni, in terriccio organico drenante mantenuto umido alla temperatura di 24-28 °C, con tempi di germinazione variabili a partire da 2-3 settimane, e per talea e margotta.

Macaranga grandifolia, Euphorbiaceae

Vista da sotto si notano le stipole rinsecchite alla base dei piccioli ed i semi rossi che occhieggiano dai frutti aperti sul fusto. Specie a rischio in natura ma facile in coltura ai tropici dove può diventare infestante. Le foglie sono localmente usate per avvolgere i cibi. Dalla resina rossa del tronco, con virtù medicinali, si ricava un collante © Giuseppe Mazza

Pianta pioniera di rapida crescita che tende a colonizzare aree disturbate, comportandosi in qualche caso da infestante.

Molto apprezzata come ornamentale per le grandi foglie e le colorate infiorescenze, è una specie nata per i lussureggianti giardini delle regioni a clima tropicale umido.

Si può coltivare anche nelle aree subtropicali, in climi più miti, dove le temperature inferiori a 10 °C sono un fenomeno eccezionale e di breve durata.

Richiede pieno sole e suoli fertili, da leggermente acidi a neutri, mantenuti pressoché costantemente umidi, e una posizione riparata dal vento.

Le foglie sono localmente impiegate per avvolgere i cibi.

La resina rossa ricavata dal tronco è utilizzata come collante per strumenti musicali e nella medicina popolare come astringente per fare gargarismi nelle ulcerazioni della bocca.

A causa dell’espansione delle aree agricole e del disboscamento selvaggio, la popolazione naturale della Macaranga grandifolia si è notevolmente ridotta tanto da metterne in serio pericolo la sopravvivenza; per tale motivo la specie è stata inserita nella lista rossa della IUCN (International Union for the Conservation of Nature) come “vulnerabile” (specie a rischio di estinzione in natura).

Sinonimi: Croton grandifolius Blanco (1873); Macaranga porteana André (1888).

 

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