Famiglia : Pomacentridae

Testo © Giuseppe Mazza

Microspathodon chrysurus è frequente dalla Florida e le Bermuda al Messico, America centrale, Cuba e Antille, e poi, dopo una discontinuità, in Brasile fino a Rio de Janeiro © www.carlosestape.photoshelter.com
La Castagnola dalla coda gialla, Microspathodon chrysurus (Cuvier, 1830), appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla famiglia dei Pomacentridae, dal greco “Poma”, opercolo, e “centron”, spina, per la presenza di una caratteristica spina sull’opercolo branchiale.
È quella dei pesci damigella o castagnole e dei pesci pagliaccio che vivono in simbiosi con gli anemoni di mare, come Amphiprion bicinctus o Amphiprion ocellaris, il famoso protagonista del film d’animazione “Alla ricerca di Nemo”. Una variopinta famiglia che conta una trentina di generi e quasi 400 specie presenti per lo più nei mari tropicali, salvo rare eccezioni come Chromis chromis, la Castagnola del Mediterraneo.

I giovani hanno una livrea completamente diversa, blu scuro con luminose macchie blu elettrico, tanto che i ricercatori pensavano si trattasse di due specie distinte © www.carlosestape.photoshelter.com
I termini scientifici della Castagnola dalla coda gialla nascono entrambi composti dal greco: Microspathodon, da “micro”, piccolo, “spáthē”, spada, e “odon”, dente, con allusione ai piccoli denti, e chrysurus da “chryso”, oro, e “oura”, coda, con riferimento alla coda gialla degli adulti.
Zoogeografia
Microspathodon chrysurus è frequente ai Caraibi, dalla Florida meridionale e le Bermuda al Messico, America centrale, Cuba e Antille.

Poi, crescendo, le macchie sui fianchi sbiadiscono ed appare la tipica coda gialla che ha dato il nome alla specie © Pauline Walsh Jacobson
Poi, dopo una zona di discontinuità fra il Venezuela e il bacino amazzonico, si ritrova lungo le coste del Brasile, fino a Rio de Janeiro.
Ecologia-Habitat
È un pesce territoriale comune negli anfratti sul lato esterno dei reef, presente per lo più in acque basse fin verso i 12 m di profondità, con una preferenza per le temperature comprese fra 26,1 e 28,2 °C, ma che può spingersi eccezionalmente anche a 120 m.
Specie da giovane, lo troviamo spesso fra le ramificazioni del Corallo di fuoco (Millepora dichotoma Forskål, 1775) un idrozoo che rilascia al tatto, causando forti bruciori, tossine simili a quelle delle meduse cui il pesce è immune.
Morfofisiologia
Microspathodon chrysurus può raggiungere i 21 cm, ma la lunghezza comune si aggira sui 15.
Il corpo, in parte senza scaglie, è alto e compresso sui lati.
La linea laterale, con 20-22 scaglie, è incompleta e termina sotto l’estremità della pinna dorsale.
Il capo reca una piccola bocca protrattile, con una spessa fila di denti a spazzola sulla mascella superiore, ed una fila di robusti incisivi sull’inferiore.
Vi è una pinna dorsale con 12 raggi spinosi e 14-15 molli; l’anale ha 2 raggi spinosi e 12-13 inermi; le pettorali 20-22 raggi; la pinna caudale è smussata e biforcuta, gialla negli adulti e trasparente nei giovani. Questi presentano una livrea completamente diversa, tanto che i ricercatori pensavano si trattasse di due specie distinte. Mentre negli adulti predomina il marrone, i giovani sono infatti blu scuro con luminose macchie blu elettrico sui fianchi che sbiadiscono crescendo.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Microspathodon chrysurus è onnivoro con un regime alimentare mutevole secondo l’età.

Gli adulti si nutrono per lo più di cianobatteri, detti un tempo alghe azzurre, ed i giovani dei polipi del Corallo di fuoco, divorando capsule urticanti e microalghe simbionti © www.carlosestape.photoshelter.com
Gli adulti si nutrono per lo più di cianofite, note un tempo come alghe azzurre ed oggi dette più propriamente cianobatteri. I giovani, carnivori, dopo aver rimosso parassiti nelle stazioni di pulizia, attaccano i polipi del Corallo di fuoco, asportando le capsule urticanti, dette nematocisti, e le microalghe simbionti, note come zooxantelle.
Per la riproduzione i maschi ripuliscono all’alba una parcella di corallo morto dove la femmina incolla le uova. Una sorta di nido sorvegliato e aerato dal maschio fino alla schiusa che avviene dopo 6 giorni d’incubazione. Si è notato però che ogni tanto questo divora improvvisamente tutta la prole, uno strano cannibalismo da covata, più frequente nelle piccole nidiate. Forse valuta che non vale la pena d’affaticarsi e conviene nutrirsi per ripartire con un nido più grande.

I maschi ripuliscono all’alba una parcella di corallo morto, una sorta di nido dove la femmina incollerà le uova. Microspathodon chrysurusnon non è una specie in pericolo © www.carlosestape.photoshelter.com
La resilienza di Microspathodon chrysurus è mediocre, con un possibile raddoppio delle popolazioni in 1,4-4,4 anni, e la vulnerabilità alla pesca, bassa, segna solo 11 su un scala di 100. Dal 2015 figura quindi come “LC, Least Concern”, cioè “Minima Preoccupazione”, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.
Sinonimi
Glyphisodon chrysurus Cuvier, 1830; Glyphidodon rudis Poey, 1860; Pomacentrus denegatus Poey, 1860: Pomacentrus niveatus Poey, 1876.
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