Oncosperma horridum

Famiglia : Arecaceae


Testo © Alessandro Marini

 

Oncosperma horridum

Ampiamente diffuso nelle foreste pluviali del sud-est asiatico, Oncosperma horridum raggiunge i 20 m d’altezza © Zaki Jamil

Oncosperma horridum (Griff.) Scheff. è una specie monoica che presenta un ampio areale di distribuzione nel sud-est asiatico dove si può trovare in Tailandia, Malesia, Borneo, Filippine, Sulawesi e Sumatra. Cresce nelle foreste pluviali di pianura fino alle pendici montuose, ad altitudini di 1.000 m.

Il nome del genere Oncosperma deriva dai termini greci “ὄγκος” (oncos) massa, protuberanza e “σπέρμα” (spérma), seme, e fa riferimento alla superfice dei semi della pianta. Il nome della specie horridum deriva dal latino “horridus”, irto, ispido, con riferimento alle pericolose spine presenti sulla palma.

Nomi comuni: Bayas (malese); Nibong (indonesiano); Lao cha on khao (tailandese); Mountani Nibong palm, Thorny palm (inglese); Ba ya ye zi (cinese).

Oncosperma horridum è una specie multicaule, spesso anche solitaria, che può formare cespi di 4-10 fusti sottili eretti che raggiungono l’altezza di 20 m e il diametro di 25 cm, svettanti sugli altri alberi della foresta tropicale.

I fusti grigi sono coperti di spine nere acuminate rivolte verso il basso lunghe fino a 10 cm e sono segnati da anelli marroni in corrispondenza delle basi delle foglie cadute.

La grande corona è composta da foglie pennate, lievemente arcuate, lunghe anche più di 3 m. Le pinnule appuntite di colore verde brillante sono uniformemente disposte ai lati del rachide su un unico piano, leggermente pendenti, lunghe fino a 50 cm e larghe 3 cm.

Le foglie sono portate da piccioli scuri spinosi lunghi fino ad 1 m che terminano in una guaina verde-grigia che avvolge completamente il tronco, lunga fino ad 1 m, anch’essa spinosa.

Le grandi infiorescenze gialle spuntano sotto la guaina in corrispondenza degli anelli sul fusto e sono ramificate e spinose, lunghe fino a 60 cm. Sono inizialmente racchiuse in una spata grigia caduca molto spinosa. Presentano fiori disposti a spirale su tutta la lunghezza, arrangiati in triadi composte da due fiori maschili e un fiore femminile.

I frutti sono ovali, cerosi, inizialmente di colore verde, poi marrone e infine nero quando maturi, con diametro 1,5-2 cm. Si riproduce per seme che germina in meno di 2 mesi, preventivamente immerso in acqua tiepida per 24 ore e successivamente posto in contenitore su letto caldo alla temperatura di 28 °C.

Oncosperma horridum è molto simile alla congenere Oncosperma tigillarium, più nota in coltivazione, da cui può essere distinta perché forma cespugli con pochi fusti o addirittura a fusto solitario, oltre che per le foglie più grandi che presentano pinnule quasi piane, piuttosto che elegantemente pendenti come in Oncosperma tigillarium.

Oncosperma horridum

È una specie solitaria o multicaule, come si può notare a sinistra dal nuovo fusto in crescita. A destra particolare del vistoso rachide carico di frutti e del fusto molto spinoso © Giuseppe Mazza e Zaki Jamil

Oncosperma horridum è una palma molto ornamentale ma non è frequentemente diffusa al di fuori del sud-est asiatico, anche perché in coltivazione viene preferita Oncosperma tigillarium per le superiori doti estetiche.

La presenza delle pericolose spine su tutte le parti della pianta deve essere tenuta in conto quando si prevede di utilizzarla in parchi e giardini. Può essere coltivata solo in climi tropicali o subtropicali caldi, considerando che l’esposizione a temperature comprese tra 5 °C e 10 °C possono danneggiare e perfino uccidere le piante. Ha bisogno di molta umidità ambientale e diventa marginale nelle zone dove le piogge nel mese più secco non arrivano ad almeno 25 mm.

È una specie molto veloce nella crescita e si adatta a qualsiasi tipo di terreno ma preferisce quelli umidi, ben drenati, con facile accesso all’acqua. L’esposizione deve essere in pieno sole, anche se nello stadio giovanile è preferibile tenerla in ombra parziale. Resiste molto bene alla salsedine e all’acqua salmastra.

Oncosperma horridum

Anche la spata, qui caduta al suolo, è spinosissima. Il germoglio apicale è edibile, le foglie vengono intrecciate per realizzare cesti e servono per la copertura delle abitazioni. I fusti elastici, molto resistenti alla salsedine e ai marciumi, sono usati per costruire barche e “kelong”, strutture in legno sul mare per l’allevamento o la cattura del pesce © Giuseppe Mazza

Oncosperma horridum è particolarmente apprezzato nel suo areale di origine per il germoglio apicale edibile, utilizzato in vari modi nella cucina locale. Le foglie vengono intrecciate per realizzare cesti ed altri oggetti e sono anche utilizzate per la copertura delle abitazioni.

I fusti robusti ma elastici vengono impiegati nella costruzione delle case, come fondamenta e come pavimentazione, e sono preferiti a quelli di altre piante per la loro lunga durata. Per la resistenza alla salsedine e al marciume vengono utilizzati nella costruzione dei kelong, strutture in legno sul mare per l’allevamento o la cattura del pesce e anche per la costruzione di barche.

Lo stato di conservazione di questa specie non è stato ancora verificato dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). La specie è considerata vulnerabile in alcuni siti dell’areale di distribuzione, dove è presente solo nelle zone protette.

Sinonimi : Areca horrida Griff.; Oncosperma horrida (Griff.) Scheff.

 

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