Phellodon tomentosus

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Testo © Massimiliano Berretta

 

Il Phellodon tomentosus cresce nei boschi di conifere o misti, spesso sotto l’abete rosso © Giuseppe Mazza

Il Phellodon tomentosus cresce nei boschi di conifere o misti, spesso sotto l’abete rosso © Giuseppe Mazza

Famiglia: Bankeraceae Donk 1961.

Genere: Phellodon P. Karsten 1881.

Phellodon tomentosus (Linnaeus ex Fries) Banker 1906.

L’etimologia della specie deriva dal latino “tomentosus” che significa “lanuginoso, vellutato”, per la superficie del cappello.

In Italia, in Spagna e in Francia non vi sono nomi “comuni” per questa specie; in Germania è conosciuto con il nome di “Becherförmiger, Duftstacheling”, ”Dennestekelzwam”; nel Regno Unito “Woolly Tooth”.

Descrizione del genere

A questo genere appartengono basidiomi stipitati, terricoli, con imenoforo aculeato e di consistenza elastica, la carne è suberosa e zonata, con un odore simile al brodo di carne negli esemplari secchi; sistema ifale monomitico, senza giunti a fibbia, acistidiati, basidi sono tetrasporici, le basidiospore sono bianche in massa, non amiloidi, subglobose, leggermente echinulate e senza poro germinativo. Sono tutte specie saprotrofe. Specie typus: Phellodon niger (Fries) P. Karsten 1881.

Il cappello, non commestibile, raggiunge i 6 cm, fondendosi spesso con quelli adiacenti © Giuseppe Mazza

Il cappello, non commestibile, raggiunge i 6 cm, fondendosi spesso con quelli adiacenti © Giuseppe Mazza

Descrizione della specie

Cappello: il cappello misura 2-6 cm, spesso fuso con esemplari vicini, connato, piatto o depresso al centro, prima vellutato-feltrato poi fibroso-squamoso, bianco-grigio-brunastro da giovane, poi bruno-giallastro, biancastro nelle parti marginali, concentricamente zonato

Imenio: aculei di colore grigio, molto fitti e corti (2 mm), decorrenti al gambo.

Gambo: lo stipite è brunastro, più o meno feltroso, irregolare, può arrivare ai 3-4 cm di lunghezza e meno di 1 cm di spessore.

Carne: brunastra ed esigua, coriacea-elastica

Habitat: cresce in boschi di conifere e misti, più frequente sotto abete rosso.

Commestibilità: senza alcun valore.

Reazioni: il contesto non diventa verde, o reagisce molto flebilmente, con KOH, reazione che invece si verifica in Phellodon niger.

Basidi spore ed ife © Massimiliano Berretta

Basidi spore ed ife © Massimiliano Berretta

Spore: ialine, da sferiche a largamente ellissoidali, aculeate, 3,1-3,6 x 2,7-3 µm.

Osservazioni. Questa idnacea è diffusa e comune in tutta Europa e nel Nord America, dove vi sono boschi di conifere, si presenta quasi sempre concresciuta, il colore è quasi bianco da giovane per divenire,da adulta, molto scura, mantenendo sempre gli aculei chiari. Specie simile è Phellodon confluens (Persoon) Pouzar 1956, che ha un cappello azonato e cresce soprattutto sotto latifoglie, stessa scarsa reazione al KOH, spore leggermente più grandi.
Il genere più vicino è Hydnellum P.Karsten 1879, con odore spesso farinoso al taglio, ma soprattutto sporata brunastra con basidiospore largamente ellissoidali e verrucose.

Sinonimi: Hydnum tomentosum Linnaeus 1753 (basionimo); Phellodon cyathiformis (Schaeffer) P.Karsten 1881; Calodon tomentosus (Linnaeus) Maire 1937.

 

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