Polyplectron emphanum

Famiglia : Phasianidae

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Testo © Dr. Davide Guadagnini

 

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Il Polyplectron emphanum vive nel sud-est asiatico ed appartiene alla famiglia dei fagiani © Giuseppe Mazza

L’insolito e pittoresco Speroniere di Palawan (Polyplectron emphanum Temminck, 1831) è considerato uno dei più belli (o il più bello) fagiani appartenente ad un gruppo di piccoli fagiani tropicali del sud-est asiatico indicati con il termine generico di “speronieri”.

Appartiene al vasto ordine dei Galliformi (Galliformes), alla ben nota famiglia dei Fagiani (Phasianidae), al genere Polyplectron e alla splendida specie Polyplectron emphanum.

Lo speroniere di Palawan è stato occasionalmente considerato facente parte di una superspecie assieme allo Speroniere malese (Polyplectron malacense) ed a quello del Borneo (Polyplectron schleiermacheri).

Il nome del genere “polyplectron ” deriva dal greco “poly” che significa “molto” e da “plektron” = plettro, lo strumento utilizzato per pizzicare gli strumenti a corda, con riferimento allo sperone. Si tratta dunque di un fagiano che ha zampe con più speroni.

Il nome comune di “speroniere” fa riferimento alla medesima particolarità. Il nome della specie “emphanum” deriva dal greco “emphaino” e significa “cospicuo, notevole” in riferimento allo splendido aspetto di questo uccello.

Zoogeografia

Come dice il nome, la specie è distribuita nelle foreste umide dell’isola filippina di Palawan; ma anche nel sud-ovest dell’arcipelago Filippino.

Ecologia-Habitat

L’habitat tradizionale di questa specie è quello del bosco di pianura costiero anche se la specie è presente dai boschi di pianura al limite delle aree con presenza umana e nei boschi di montagna fino ai circa 600 metri d’altitudine. È specie di sottobosco e di foresta matura.

La femmina, senza il ciuffo e gli splendidi colori del maschio, è marcatamente diversa © Gianni Ferretto

La femmina, senza il ciuffo e gli splendidi colori del maschio, è marcatamente diversa © Gianni Ferretto

Morfofisiologia

Il maschio è lungo circa 50 cm di cui circa la metà (24-25 cm) sono dati dalla coda ed ha un peso di circa 430-440 g.

La femmina, più piccola e dai colori dimessi, è lunga circa 40 cm con una coda di circa 16-17 cm ed ha un peso di circa 320-330 g.

La specie si distingue nettamente da qualunque altra specie affine, appar- tenente al medesimo genere, grazie al maschio che è marcatamente differente.

Il maschio possiede una lunga cresta erettile, appuntita e folta costituita da penne filiformi nere con riflessi verde-smalto blu. Il ventre, i fianchi e le cosce sono di colore nero deciso.

Le penne scapolari, le copritrici delle ali e le penne terziare sono di uno spet- tacolare blu lucido e cangiante con riflessi viranti al verde smalto e al turchese. La porzione più brillante di tale spettacolare colorazione è localizzata nella porzione distale delle penne, che hanno base nera, e formano un insieme di disegni tondeggianti-oblunghi che costituiscono un gruppo di spettacolari grandi “squame” colorate.

La faccia, la testa e il collo sono neri come il petto, con riflessi verde-blu soprattutto nelle parti dorsali (ciuffo e vertice). La testa scura contrasta vivacemente con un’ampia macchia tondeggiante bianca posta a livello di ciascuna guancia. Alcuni esemplari possono avere anche un ampio sopracciglio, sempre bianco, che parte più sottilmente dall’attaccatura del becco e prosegue allargandosi e allungandosi fin oltre la nuca. Questi esemplari generalmente possiedono la macchia bianca della guancia a forma di goccia (con la parte sottile che parte dalla base del becco).

Alcuni allevatori allevano e mantengono le due forme : “a testa nera” e a testa con “ampio sopracciglio bianco” separate come fossero due differenti sottospecie.

Un maschio in parata. La coda, aperta a ventaglio, ricorda quella del pavone © Giuseppe Mazza

Un maschio in parata. La coda, aperta a ventaglio, ricorda quella del pavone © Giuseppe Mazza

Le forme che hanno un sopracciglio bianco vengono talvolta indicate come Polyplectron nehrkornae (Blasius, 1891).

Per altri autori la specie è da considerare in modo univoco.

I sopraccigli bianchi mostrano talvolta estensione e spessore variabile a seconda del soggetto, probabilmente a causa degli accoppiamenti effettuati tra le due forme. In natura sembra che la forma “a testa nera” viva nelle foreste maggiormente ombrose di pianura mentre la forma con l’ampio sopracciglio bianco viva nelle foreste più aperte.

L’occhio, che ha iride bruno-marrone, è circondato da un anello perioculare e da una porzione di pelle nuda di colore rosso. Il becco è colore grigio-nero con apice sfumato talvolta in carnicino.

Le penne del dorso, del sopraccoda e le penne timoniere sono color bruno-grigio- nero tipicamente punteggiate e marmorizzate a costituire un disegno fittamente puntinato e screziato molto tipico dei fagiani appartenenti a questo genere.

La coda termina con delle linee sub-terminali interrotte (a livello di ciascuna timoniera) nere e successivamente bianche (più distali).  Sulle numerose timoniere (più di 20) e sulle penne copritrici della coda sono presenti degli ocelli tondeggianti verde-blu, brillanti, bordati da una lineetta scura e , dopo questa, da una sorta di alone grigiastro chiaro.

Tali macchie cangianti, a forma di ovoide, sono situate a circa metà di ciascuna penna (in numero di due per penna) a costituire una doppia fila di ocelli.

Lo splendido disegno della coda, così come il massimo splendore delle penne del dorso, sono al massimo quando lo speroniere di Palawan corteggia la propria femmina aprendo ed estendendo al massimo sia le penne del dorso che quelle della coda a costituire un ventaglio che ricorda la coda di un pavone in miniatura; gli speronieri vengono anche chiamati “fagiani-pavone”.

Nel becco si nota un boccone prelibato per sedurre la compagna © Giuseppe Mazza

Nel becco si nota un boccone prelibato per sedurre la compagna © Giuseppe Mazza

Le code aperte a ventaglio, e aventi ocelli variopinti, sono tipiche anche delle altre specie di speronieri. Le zampe sono colore grigio scuro piombo e, come dice il nome, possono essere dotate di più speroni (talvolta anche nelle femmine).

La femmina ha colorazione bruno rossiccia limo ombreggiata di scuro, uniforme, con poche punteggiature limitate alla coda. Ha macchie sub-terminali scure (talvolta con leggeri riflessi metallici) sulle timoniere e macchie scure a forma di “squama-cappa” sul dorso. Non presenta il ciuffo del maschio (ha un ciuffo solo accennato) e la faccia è piuttosto ampiamente chiara (bianco sporco) a livello di guancia, zona sopraciliare e gola. La testa è priva della porzione di pelle nuda rossa.

L’ampia zona chiara della testa abbinata alla scarsa puntinatura-marezzatura della livrea permette di distinguere nettamente le femmine di questa specie dalle femmine appartenenti ad altre specie del medesimo genere.

I giovani immaturi assomigliano alle femmine anche se i giovani maschi sono già riconoscibili per le dimensioni maggiori; in particolare risultano essere più alti avendo zampe più lunghe.

Etologia-Biologia riproduttiva

Nonostante sia una specie terricola che ben si mimetizza nel folto della vegetazione, lo speroniere di Palawan, può compiere voli rapidi, diretti e abbastanza prolungati. Per dormire, la specie, utilizza rami di piante sopraelevati.

Lo speroniere di Palawan si nutre di molti invertebrati come insetti e loro larve tipo formiche e termiti, molluschi, millepiedi, piccoli animaletti e di vegetali come foglie, frutti, bacche e semi.

Il maschio corteggia in modo spettacolare la femmina aprendo ed estendendo tutte le penne del dorso, ali e coda in una sorta di ventaglio prolungato, compresso ed esteso dal lato dove si trova la femmina che viene quasi avvolta e circondata dalla voluminosa livrea del maschio. Durante questa parata, il maschio, mette in risalto gli splendidi disegni e colori della propria livrea. Il maschio, durante il corteggiamento, spesso offre dei bocconi alla femmina che vengono “lanciati” a questa col becco.

Questa specie, come le altre del genere, depone due uova. Le uova hanno guscio bianco e liscio, vengono deposte direttamente sul terreno; il nido può essere quasi o praticamente assente oppure essere costituito da poco materiale vegetale. L’incubazione, svolta dalla sola femmina, dura circa 19-20 giorni. I piccoli, nidifughi precoci, vengono accuditi amorevolmente dalla femmina ma anche dal maschio.

Specie protetta, decisamente vulnerabile, che conta oggi in natura solo poche migliaia d'individui © Giuseppe Mazza

Specie protetta, decisamente vulnerabile, che conta oggi in natura solo poche migliaia d'individui © Giuseppe Mazza

La specie è infatti monogama ed i maschi sorvegliano e proteggono le femmine in cova prima, e la famiglia poi.

I pulcini hanno colorazione bruno-fulva-cioccolato con le parti ventrali più chiare-giallicce-zenzero; sul dorso sono presenti due strisce parallele color bianco-crema. Anche se i genitori porgono ai propri piccoli i bocconi più prelibati, essi sono, da subito, degli eccellenti razzolatori, in grado di reperire direttamente il cibo. Le penne delle ali dei pulcini crescono velocemente permettendo che i piccoli, nel giro di pochi giorni, possano seguire la madre sui rami per riposare appollaiati sotto le sue ali.

Lo speroniere di Palawan è in pericolo e vulnerabile con l’areale che è andato via via riducendosi a livello delle coste e restringendosi alle montagne dove la specie è stata spesso confinata. La specie è nell’appendice I della CITES.

Sulla base degli habitat residui, si stima che la popolazione sia di poche migliaia di individui in rapido declino. Lo speroniere di Palawan, vista la particolare bellezza, può essere considerato una specie “ombrello” da proteggere per tutelare l’ambiente unico in cui vive e conseguentemente gli altri ospiti animali e vegetali che, nel medesimo habitat, trovano rifugio. Alcune fondazioni locali hanno iniziato a tutelare la specie proteggendo e preservando gli habitat in cui vive : “ l’impegno, per questa specie, è gravoso e deve essere massimo ”. Lo speroniere di Palawan è molto apprezzato e talvolta allevato da strutture zoologiche e da allevatori privati in tutto il mondo. In cattività, al di fuori del proprio areale, la specie soffre i climi eccessivamente rigidi e si adatta a nutrirsi di granaglie, frutta, verdura e insetti d’allevamento di buona qualità.

Sinonimi

Polyplectron napoleonis (Lesson, 1831): secondo molti autori è questo il nome da attribuire alla specie in quanto assegnato prima dell’altro. Il termine “napoleonis” è stato assegnato in onore dell’imperatore francese Napoleone Bonaparte (1769-1821) ; devo dire che l’aspetto impettito e ciuffato di questo fagiano di piccola taglia, in effetti, potrebbe ricordare il famoso imperatore. Lo speroniere di Palawan è indicato con questa nomenclatura anche sul Regolamento della Commissione Europea a fini C.I.T.E.S.

 

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