Pyrrhula pyrrhula

Famiglia : Fringillidae

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Testo © Dr. Gianfranco Colombo

 

Il Ciuffolotto non deve il nome a un ciuffo evidente o all’aspetto di un soffice batuffolo ma al canto zufolante assegnatogli in varie lingue ed italianizzato.

Il Ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula) non deve il nome a un ciuffo evidente o all’aspetto di un soffice batuffolo ma al canto zufolante assegnatogli in varie lingue ed italianizzato © Wayne Davies

Questo splendido uccelletto è tanto amato per la sua bellezza quanto odiato per il suo vizietto primaverile di mangiarsi le gemme degli alberi da frutta. Con il robustissimo becco di cui è dotato, riesce con facilità a mordere e sminuzzare in un sol colpo ogni singola gemma, rovinando per la stagione in corso, la possibilità di ricrescita di un nuovo germoglio.

Un lavoretto poco gradito dai frutticultori europei, tanto più se causato da famigliole di questi uccelletti affamati che hanno attraversato le sofferenze di un periodo invernale non sempre florido. Un lavoro minuzioso e sistematico che lascia l’albero colpito non solo senza molte gemme fogliari ma togliendo quasi totalmente ogni possibilità di fruttificazione. Tanto grave era valutato il danno provocato nei frutteti che per molti secoli in Inghilterra tutte le parrocchie pagavano dei premi per chi uccideva un ciuffolotto.

Il Ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula Linnaeus, 1758) appartiene all’ordine dei Passeriformes ed alla famiglia dei Fringillidae ed è senza dubbio uno dei fringuelli più colorati del paleartico.

L’inverno è duro per Pyrrhula pyrrhula, un uccello strettamente vegetariano.

L’inverno è duro per questo uccello strettamente vegetariano, presente in tutta Europa anche nei climi più rigidi © Steve Dawes

Questa sua bellezza è stata motivo anche di un certo accanimento verso questa specie, in particolare dei maschi che evidenziano colori molto più allettanti delle femmine ed anche per il carattere dolce e mansueto che quest’uccello mostra quando in cattività, per cui è stato ed è tuttora, oggetto di cattura illegale.

Il genere Pyrrhula annovera solo sette specie tutte paleartiche ma che differiscono visibilmente per la diversa livrea, sempre molto variegata. Il binomio scientifico è tautonimo, avendo il nome del genere uguale a quello della specie.

L’etimologia di Pyrrhula deriva dal greco “purrhoulas”, mangiatore di vermi, e risale ancora ad una denominazione data anticamente da Aristotele, che identificava un bell’uccelletto non meglio identificato, forse il Pettirosso, come gran mangiatore di vermi, una considerazione alquanto distante dalla realtà, visto che il Ciuffolotto è pressoché esclusivamente vegetariano.

Pyrrhula pyrrhula in volo.

Eccolo affamato, in primavera, mentre vola alla ricerca di cibo evidenziando il caratteristico sopraccoda candido e la barratura alare bianca © Steve Dawes

Altri avanzano l’idea che Linneo abbia invece ripreso, più semplicemente, il termine greco “pyrrhos”, rosso come il fuoco, riferendosi al colore degli scudi degli antichi combattenti greci e, per il Ciuffolotto, al colore roseo del suo petto.

Il chiamarlo volgarmente in italiano Ciuffolotto, trae in inganno i non addetti ai lavori, poiché lo fanno immaginare come un uccello dotato di un qualsiasi ciuffo od anche che possa assomigliare ad un simpatico batuffolo rigonfio e morbido, un modo peraltro comune di presentarsi durante le fredde giornate di inverno, quando d’abitudine rigonfia le penne diventando in realtà tondeggiante e vaporoso come un bioccolo di lana colorata.

La derivazione è invece di tutt’altra origine ed è spesso ripetuta, in tante regioni italiane, in modo più chiaro ed evidente. Riflette, infatti, il lamentoso richiamo che quest’uccello emette frequentemente dall’alto delle cime degli alberi o dal fitto delle foreste, un piagnucoloso “piuu piuu piuu” irripetibile da ogni altro volatile e che gli hanno fatto meritare via via il nome di Zifulòtt, Subiòt, Stuflot, Ciufolot tutti derivati da ciufolare, zufolare, italianizzato poi in Ciuffolotto.

Colto sul fatto qui divora, senza scrupoli per il raccolto degli agricoltori, i fiori degli alberi fruttiferi.

Colto sul fatto qui divora, senza scrupoli per il raccolto degli agricoltori, i fiori degli alberi fruttiferi © Ramón de Maroto

Alcuni lo chiamano anche Monachino per il cappuccio nero che porta in testa.

In alcuni paesi europei è invece paragonato ad un toro, per il collo molto robusto ed insaccato fornito di un becco robusto: in inglese Bullfinch = fringuello toro, in francese  Bouvreuil pivoine, dal latino bovariolus = piccolo bue, di color peonia. I tedeschi gli hanno altresì affibbiato un nome che indica una particolare caratteristica che, come vedremo, fa di quest’uccello un incredibile credulone, Gimpel = tonto.

In spagnolo è Camachuelo comùn e in portoghese Dom-fafe, quest’ultimo termine di origine alquanto articolata che dà l’idea di come la natura abbia nei secoli attraversato confini e lingue senza limitazione alcuna.

Deriva infatti da una storpiatura dei nomi tedeschi dom = cattedrale e pfaffe = chierico, un Dompfaffe poi trascritto dai portoghesi, a duemila chilometri di distanza, come Dom-fafe, appunto per la sua particolare livrea.

Maschio di Pyrrhula pyrrhula mentre divora le gemme.

E non sazio, questo variopinto maschio strappa anche le gemme che produrranno i nuovi rami © Iain MacDiarmid

Zoogeografia

Il Ciuffolotto è presente in tutta l’Europa continentale, anche a latitudini molto settentrionali e, senza soluzione di continuità, si inoltra ad est arrivando fino alla Kamchatka.

Il limite meridionale corre dai rilievi del Portogallo attraverso la Spagna, Italia e penisola balcanica, occupando l’Anatolia, il Caucaso e proseguendo, a nord del Caspio, fino alla Mongolia, Cina e Giappone.

Nei quartieri meridionali la sua presenza estiva è più discontinua e legata a zone più fresche e collinari. E’ infatti assente dalle isole del Mediterraneo ed a pari latitudine è relegato alle catene montuose, con un diradamento graduale fino alla sparizione nelle pianure sottostanti.

Anche le femmine divorano gemme.

Anche le femmine, con livrea analoga ma il petto grigio ambrato, hanno lo stesso vizietto e un tempo le parrocchie davano premi per ogni ciuffolotto ucciso © Wayne Street

È considerato in gran parte del suo territorio come uccello stanziale, anche se le popolazioni più a nord migrano durante l’inverno, ammassandosi nella parte più meridionale dell’areale, invadendo ambienti non frequentati durante la nidificazione.

Ecologia e Habitat

Il Ciuffolotto è uccello di grandi foreste sia di latifoglie sia di conifere, ama infatti luoghi che hanno durante l’estate, temperature fresche, umide ed anche sensibilmente piovose.

L’altitudine preferita è sopra degli 800/1.000 metri con punte fino a 2.000 m, anche se d’inverno preferisce abbandonare le aree che si innevano anche in misura non eccezionale.

Femmina di Pyrrhula pyrrhula.

Rispetto al partner, pur nella sua livrea modesta, anche la femmina ostenta una particolare eleganza © Kevin Agar

Il Ciuffolotto è comunque un uccello che resiste a temperature molto basse e che volentieri, quando trova alimentazione sufficiente, rimane nel suo territorio di nidificazione anche durante i periodi più gelidi dell’anno.

La stessa iconografia del nord dell’Europa, lo rappresenta ormai tradizionalmente sulle cartoline natalizie, appollaiato su un rametto di agrifoglio zeppo di bacche rosse, appunto per significare che quest’ uccello è una presenza costante nel loro ambiente, anche durante l’inverno più crudo.

Non può mancare una copertura arborea nel suo habitat e solo accidentalmente, durante gli erratismi invernali, può accadere di ritrovarlo in pianure con filari cespugliosi, in giardini e parchi pubblici ma anche nelle città, intento a spiluccare le ultime bacche rimaste sui cespugli di arbusti ornamentali.

Il maschio di Pyrrhula pyrrhula difende il territorio.

Il maschio difende accanitamente il territorio mentre la femmina costruisce il nido © Eero Kiuru

Foreste di faggi, di frassini, di ontani e di ogni altra specie che produca semi e faggiole oppure conifere dove rimediare qualche pinolo, sono i suoi ambienti naturali dove si riscontra la maggiore presenza di questi uccelli.

D’altra parte non ama molto scendere a terra se non per prendere quei pochi insetti necessari al nutrimento della prole o per raccogliere bacche cadute a terra. L’uomo ha però parzialmente condizionato questo suo comportamento alpino e sempre più spesso si vedono coppie di questi uccelli nidificare ad altitudini più ridotte, sfruttando i rimboschimenti artificiali e i densi vivai di conifere.

Morfofisiologia

Come anzidetto, il Ciuffolotto è uno dei più colorati fringillidi del paleartico e forse tra i pochissimi volatili che mostra in modo così mirabile il colore rosa nel suo piumaggio.

Pyrrhula pyrrhula femmina. È lei che comanda nella coppia.

Caso particolare fra gli uccelli, questa, pur nella sua apparente dolcezza, ha un carattere alquanto duro che prevale nella coppia © José Sousa

Il maschio è inconfondibile e perfino incredibile se osservato da chi non lo conosce.

Potrebbe sembrare un uccellino esotico fuggito da qualche allevamento eppure è un abituale frequentatore del nostro paese e che sovente visita le mangiatoie invernali dei nostri giardini.

Le dimensioni di questo uccello sono le tipiche dei fringillidi: 15/18 cm di lunghezza secondo le sottospecie, un’apertura alare di circa 25 cm ed un peso di 25 g.

Il maschio ha il petto e le guance totalmente di color rosa acceso che si spegne nel sottocoda divenendo color grigio cenere, il medesimo colore che ricopre anche la parte superiore del groppone fino al collo, ricongiungendosi appunto al colore rosa.

Coppia di Pyrrhula pyrrhula.

Dopo il corteggiamento, breve e intenso, si cerca subito un luogo idoneo alla nidificazione nascosto fra le fronde basse degli alberi, spesso in vivai di conifere © Eero Kiuru

La testa ha un cappuccio nerissimo che scende leggermente anche sul mento, amalgamandosi con il grosso becco anch’esso nero perlaceo.

Le ali e la coda sono anch’esse nere con due barrature alari bianche ben visibili sia quando posato ma ancor più quando in volo insieme ad un sopraccoda candido che lo rende facilissimo nell’identificazione.

La femmina è perfettamente uguale al maschio, sostituendo però il color rosa shocking con un delicato grigio ambrato. I giovani hanno la livrea alquanto simile alla femmina ma con tonalità di nero e grigio molto smunta e poco distinta. Il colore rosa del maschio apparirà solo nel secondo anno.

Sono diverse le sottospecie classificate per questa specie, con variazioni a volte sensibili del piumaggio ed anche delle dimensioni.

Nido con uova di Pyrrhula pyrrhula

Il nido è una piattaforma piuttosto ampia e scomposta di rametti di piccole dimensioni, sopra la quale viene formata una coppa ben definita e soffice, foderata con peluria, erbe secche, radicette ed alcune piume dove la femmina depone 4-5 uova azzurrognole che mostrano i disegni particolari dei fringillidi © Museo Civico di Lentate sul Seveso

Il Ciuffolotto trombettiere, il nome comune dato alla sottospecie nordeuropea (Pyrrhula pyrrhula pyrrhula), ha ad esempio una colorazione molto più accesa e dimensioni ben maggiori dell’olotipo continentale europeo (Pyrrhula pyrrhula europaea), oltre che un richiamo che sembra il suono di una piccola trombetta.

È la sottospecie che spesso irrompe nel sud Europa durante gli erratismi invernali ed è facilmente distinguibile sul campo per queste sensibili differenze.

Tra le principali vi sono poi Pyrrhula pyrrhula pileata delle isole britanniche, Pyrrhula pyrrhula rossikowi dell’Anatolia e Caucaso, Pyrrhula pyrrhula caspica dell’Iran, Pyrrhula pyrrhula iberiae della penisola iberica, Pyrrhula pyrrhula cineracea dei Monti Altai, Pyrrhula pyrrhula griseiventris della Cina fino al Giappone e Pyrrhula pyrrhula cassinii della Kamchatka e coste del mare di Okhotsk.

Nido di Pyrrhula pyrrhula.

Durante la nidificazione i genitori sono assai fedeli e molto coesi nella crescita della prole, alimentata nei primi tempi con insetti e poi con granaglie triturate predigerite © Jiri Bohdal

Etologia e Biologia riproduttiva

Sebbene il Ciuffolotto sia un uccello che frequenta le alte fronde degli alberi, pone generalmente il nido ad altezze relativamente molto più basse, fra uno e tre metri e occultando il nido sui rami più folti che stanno alla base degli alberi.

Questa scelta è stata favorita dai numerosi vivai di conifere che sono disseminati nelle zone collinari e montuose d’Europa e che creano quei boschetti molto densi e quieti che vanno a soddisfare le esigenze di un uccello che è considerato a sua volta uno dei più ritrosi e timidi tra i nostri fringillidi.

Il Ciuffolotto raramente si riunisce in gruppi anche di pochi esemplari, preferendo sempre una vita solitaria o di coppia, unione che peraltro perdura per molto tempo anche dopo la nidificazione.

È un continuo via vai dal nido. All’arrivo della bella stagione i frutti degli arbusti sono ormai maturi e il ciuffolotto ne usufruisce incessantemente.

È un continuo via vai dal nido. All’arrivo della bella stagione i frutti degli arbusti sono ormai maturi e il ciuffolotto ne usufruisce incessantemente © Wayne Davies

Imbeccata di un pullo ormai grande di Pyrrhula pyrrhula.

Qui un pullo affamato, ormai grande, che corre incontro al padre © Jerry Hawker

Il nido è una piattaforma piuttosto ampia e scomposta di rametti di piccole dimensioni, sopra la quale viene formata una coppa ben definita e soffice, foderata con peluria, erbe secche, radicette ed alcune piume.

Vengono deposte 4 o 5 uova di colore crema azzurrognolo, macchiettate in modo sparso da piccole chiazze di rosso cupo e nero, che sono covate dalla sola femmina per circa due settimane.

Alla nascita la prole è accudita da entrambi i partner per altri 15 giorni.

Vengono d’abitudine deposte due covate l’anno, con eccezionalità di una terza in stagioni favorevoli.

I piccoli sono nutriti per i primi tempi con bruchi e altri insetti, sostituiti quasi subito da granaglie triturate e predigerite.

Giovane in volo di Ciuffolotto.

I piccoli imparano presto a volare e pur seguiti nei primi tempi dai genitori, prendono rapidamente la strada dell’indipendenza © Cornelis Bakker

Il Ciuffolotto è infatti preminentemente vegetariano con predilezione di semi oleosi e grassi quali faggiole, samare, pinoli e girasole se disponibile ma anche bacche di biancospino e rosa canina che persistono sugli arbusti durante i mesi invernali, oltre che mele e melograni.

Si è detto della particolare confidenza e ingenuità che questo uccello dimostra nel suo atavico comportamento, tanto da essere, da molti, considerato un uccello credulone e persino tonto.

Non è facile osservare un Ciuffolotto nel suo ambiente naturale. Se ne sta generalmente infrondato alto sugli alberi e la sua presenza è segnalata solo dal continuo e lamentoso piuu che emette con insistenza.

Livrea giovanile di Pyrrhula pyrrhula.

Mantengono per alcuni mesi la livrea giovanile, simile a quella delle femmine, assumendo quella adulta nel nuovo anno © Eero Kiuru

Ebbene, alla semplice imitazione di questo lamentoso fischio, il Ciuffolotto esce immediatamente allo scoperto per verificare la fonte di questo canto e si mostra nella sua bellezza arrivando anche a pochissimi metri dal fischiatore.

Si dice inoltre che il maschio di questa specie, nel rapporto di coppia, sia sopraffatto dalla supremazia e soverchia della femmina per cui vi sarebbe una sottomissione spietata fra i sessi. Sembra che il maschio non abbia mai il coraggio di contraddire la sua compagna. Caso molto comune fra gli umani ma forse unico fra gli uccelli!

Nella Lista Rossa delle specie in pericolo Pyrrhula pyrrhula è considerata “Least Concern” cioè a rischio minimo.

Sinonimi

Loxia pyrrhula Linnaeus, 1758.

 

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