Rhapis multifida

Famiglia : Arecaceae


Testo © Alessandro Marini

 

Rhapis multifida Burret è endemica della Cina (provincie dello Guangxi e dello Yunnan) e delle regioni settentrionali del Vietnam. Cresce nelle foreste di pianura e montagna, sui pendii rocciosi, fino a 1500 m di altitudine.

Il nome del genere Rhapis deriva dal termine greco “rhapís”, bacchetta, con riferimento ai fusti sottili di queste specie, d’altezza ridotta rispetto alla maggior parte delle palme. Il nome specifico multifida nasce dai termini latini “multus”, molto, e “findo”, fendere, suddividere, con riferimento ai numerosi segmenti delle foglie.

Nomi comuni: Jade Empress palm, Finger palm, Guangxi fan palm, Jade Palm, Lady Finger Palm, Finger Lady Palm (inglese).

Rhapis multifida è una specie multicaule con densi cespi, larghi fino a 3 m, che raggiungono i 2,5 m d’altezza. I fusti sottili, simili a piccole canne di bambù, con un diametro fino a 2,5 cm, sono rivestiti da fibre marroni, aderenti e disposte diagonalmente. Nelle piante più annose le fibre si distaccano nel tempo, mostrando la superficie del fusto liscia, di un bel verde brillante.

Rhapis multifida, Arecaceae

Originaria di China e Vietnam, Rhapis multifida è ideale per piccoli giardini con poche rivali come palma da interni © Giuseppe Mazza

Le foglie sono palmate, circolari, larghe fino a 60 cm. La lamina è incisa per circa due terzi da segmenti coriacei, sottili, in genere 15 ma spesso più numerosi. Sono di colore verde scuro, lunghi anche 45 cm, con apici appuntiti e margine dentellato. Il segmento centrale e i due adiacenti sono più larghi degli altri segmenti.Il picciolo è liscio, lungo fino a 40 cm e largo 4 mm.

Rhapis multifida è una specie dioica, con piante, cioè, che portano solo fiori maschili o femminili. Le infiorescenze nascono tra le foglie, protette da brattee tubolari ricoperte da fibre. Lunghe fino a 40 cm, sono ramificate, generalmente su 2 o 3 ordini, e quelle del secondo ordine formano un angolo retto rispetto a quelle del primo. I frutti, ovoidali, lunghi circa 8 mm, sono portati da un peduncolo che può raggiungere i 5 mm.

Rhapis multifida è molto simile a Rhapis humilis e per lungo tempo è stata considerata una varietà di quest’ultima. Si distingue per i fusti più sottili e per i segmenti fogliari indivisi alla base, più numerosi e con apici appuntiti.A prima vista potrebbe anche essere confusa con Rhapis excelsa d’altezza simile, ma reca un numero maggiore di segmenti fogliari, sottili, pendenti e di colore più chiaro. La chioma è caratterizzata da un numero inferiore di foglie ed ha quindi un aspetto più aperto. Inoltre in Rhapis excelsa i fusti non perdono le fibre marroni e quindi il fusto non è liscio e verde.

Rhapis multifida è considerata la specie più elegante del genere Rhapis ed è quindi molto ricercata dai collezionisti. Per le sue dimensioni contenute è la pianta ideale per piccoli giardini ed ha poche rivali come palma da interni perché si accontenta di poca luce, tollerando le variazioni termiche e livelli relativamente bassi di umidità. Ha inoltre un lento tasso di crescita e può quindi essere coltivata in vaso.

Si adatta a diverse tipologie di substrato, anche se preferisce i terreni neutri o leggermente acidi, ricchi di materia organica. Non sopporta però la siccità e se non riceve innaffiature adeguate tende a languire, soprattutto nella stagione secca. Il terreno non deve asciugare del tutto tra una innaffiatura e l’altra, ma occorre evitare i ristagni idrici che causano l’insorgere di funghi del genere Phytophthora.

Può essere danneggiata dai venti, che seccano facilmente le foglie, e per crescere bene ha bisogno di una elevata umidità atmosferica. Non sopporta l’esposizione in pieno sole, in particolare nei climi aridi, e preferisce posizioni in mezz’ombra o ombra totale, comunque indispensabili per lo sviluppo delle giovani piante. Può sopportare qualche ora al giorno di sole diretto solo a fronte di un’abbondante disponibilità di acqua, ed in questo caso le foglie e i fusti al sole diventano più grandi.

È coltivata soprattutto nei climi tropicali e subtropicali, ma è abbastanza resistente al freddo, tollerando occasionalmente, per brevi periodi, temperature di -2, -3 °C. Per una buona coltivazione le minime non dovrebbero comunque scendere mai sotto lo zero. Si propaga per seme, ma è più facile riprodurla per divisione dei rizomi o tramite i polloni che spuntano alla base delle piante.

 

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