Rhinomuraena quaesita

Famiglia : Muraenidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Inconfondibile per la vistosa livrea e le sue strane espansioni nasali, la Murena a nastro (Rhinomuraena quaesita) ha un areale vastissimo nell’Indopacifico tropicale

Inconfondibile per la vistosa livrea e le sue strane espansioni nasali, la Murena a nastro (Rhinomuraena quaesita) ha un areale vastissimo nell’Indopacifico tropicale © Francois Libert

Membro insolito della famiglia Muraenidae, la Murena a nastro (Rhinomuraena quaesita Garman, 1888) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate e all’ordine degli Anguilliformes.

Il nome del genere Rhinomuraena nasce dal greco antico “μυκτήρ” (rhinos), naso, e da “muraena”, il nome latino con cui i Romani chiamavano le murene, per quelle sue strane espansioni nasali a ventaglio, mentre il termine specifico quaesita, cercata in latino, da “quaero”, cercare, è oggi d’attualità non solo perché non è facile da trovare, nascosta com’è nella tana da cui emerge solo il capo, ma perché è una delle specie più ricercate dai fotografi subacquei, per non parlare degli acquariofili.

Attiva principalmente di notte, passa tre quarti della giornata nascosta in una tana affiorando col capo per vedere se ci sono prede nei dintorni

Attiva principalmente di notte, passa tre quarti della giornata nascosta in una tana affiorando col capo per vedere se ci sono prede nei dintorni © Francois Libert

Zoogeografia

Rhinomuraena quaesita ha un areale vastissimo nell’Indopacifico tropicale. La troviamo lungo le coste della Tanzania, Madagascar, Riunione, Maurizio, Mayotte, Seychelles e Maldive. Procedendo a Levante è presente alle Isole Andamane, in Indonesia, all’Isola di Natale, Timor-Leste, Palau, Papua Nuova Guinea, Australia e Nuova Caledonia.

Verso Nord, dopo le Filippine e il Vietnam, raggiunge Taiwan, le Isole Ryukyu, le Isole Ogasawara e il Giappone. In Oceania, dopo le Isole Marianne, è poi presente alle Isole Marshall, Tonga, Samoa, Cook, nella Polinesia Francese e a Tuamotu.

Questa è la livrea maschile, gialla e blu. Si nota l’apertura branchiale e la tipica lunga pinna dei Murenidi che rimpiazza le altre. Qui è sempre gialla in tutte le fasi della vita

Questa è la livrea maschile, gialla e blu. Si nota l’apertura branchiale e la tipica lunga pinna dei Murenidi che rimpiazza le altre. Qui è sempre gialla in tutte le fasi della vita © Nuria Morató

Ecologia-Habitat

La Murena a nastro è un animale bentonico che ama le acque calde delle lagune ed i fondali detritici. Vive in genere a basse profondità, ma è stata avvistata anche a 67 m. Passa tre quarti della giornata nascosta in una tana, affiorando a tratti solo col capo per vedere se ci sono prede nei dintorni.

Morfofisiologia

Inoffensiva per l’uomo, è molto compressa lateralmente.

Nei giovani, di un nero corvino, è l’unica nota di colore, come il giallo sul capo che incuriosisce le prede. Si nutrono di pesciolini, trattenuti dai denti ricurvi e ingoiati interi

Nei giovani, di un nero corvino, è l’unica nota di colore, come il giallo sul capo che incuriosisce le prede. Si nutrono di pesciolini, trattenuti dai denti ricurvi e ingoiati interi © Brian Cole

Conta 270-286 vertebre e raggiunge i 90-120 cm di lunghezza. Le pinne dorsali, caudali ed anali, sono fuse fra loro per formare una lunga cresta che parte dietro al capo, sul dorso, prolungandosi fino all’ano.

Come in tutte le murene, mancano le pinne pettorali e la ventrale. Il corpo, serpentiforme, privo di squame, è dotato di un muco protettivo contro gli ectoparassiti che, ricoprendo un po’ alla volta le pareti della tana, permette all’animale di scivolare veloce, senza danni, su e giù dal suo pertugio.

Le aperture branchiali sono ridotte a due semplici fori sul collo, evidenziati spesso da un contrasto cromatico e soprattutto dal respiro dell’animale che dilata e sgonfia questa zona.

La Murena a nastro non è un animale territoriale e talora, come questo giovane, può spostarsi alla ricerca di zone più pescose

La Murena a nastro non è un animale territoriale e talora, come questo giovane, può spostarsi alla ricerca di zone più pescose © Ralph Behrens

La vista è modesta, compensata da un perfetto olfatto, assicurato dalle due grandi narici tubolari che terminano con un ventaglio ovale traslucido, e da particolari organi di senso come i tre tentacoli della mascella inferiore e la sporgenza carnosa appuntita posta fra le narici e l’estremità del muso.

La bocca reca una sola fila di denti mascellari piccoli e sottili, inclinati all’indietro, per afferrare i pesciolini di cui si nutre. Non sono certo idonei alla masticazione e li ingoia quindi interi, come i serpenti.

A parte la pinna dorsale, sempre gialla in tutte le livree, il colore del corpo cambia nel corso della vita attraversando tre fasi.

Qui due esemplari di diversa età condividono senza dispute la stessa tana, evidentemente ben piazzata, visto che circola una delle loro abituali prede

Qui due esemplari di diversa età condividono senza dispute la stessa tana, evidentemente ben piazzata, visto che circola una delle loro abituali prede © Massimo Leone

I giovani sono neri, i maschi blu elettrico e le femmine gialle con spesso ancora un po’ di blu nella parte finale del corpo. Queste ultime sono in realtà dei maschi anziani che hanno cambiato sesso, fenomeno che avviene in genere verso i 90 cm di lunghezza.

Rhinomuraena quaesita è infatti, come l’Orata (Sparus aurata), una specie ermafrodita proterandrica: alla nascita questi pesci possiedono cioè entrambi i sessi, ma le gonadi maschili si sviluppano per prime e solo più tardi le femminili prenderanno il sopravvento.

Inutile dire che tutto questo comporta anche livree intermedie, ed allo stato attuale delle conoscenze è l’unica murena che subisce questi bruschi mutamenti di colore e di sesso.

Quando i maschi raggiungono i 90 cm di taglia si trasformano in femmine. È infatti una specie ermafrodita proterandrica, e ad una certa età le ovaie prendono il sopravvento

Quando i maschi raggiungono i 90 cm di taglia si trasformano in femmine. È infatti una specie ermafrodita proterandrica, e ad una certa età le ovaie prendono il sopravvento © Bernard Dupont

Etologia-Biologia Riproduttiva

Rhinomuraena quaesita non è una specie territoriale. Si sposta infatti spesso da un nascondiglio all’altro in zone diverse e non è raro trovare una tana con due esemplari, non necessariamente maschio e femmina, che occhieggiano intorno.

Attiva principalmente di notte, la Murena a nastro si nutre di piccoli pesci che scova anche nella più completa oscurità grazie all’olfatto.

Le uova sono pelagiche e le larve, dette leptocefali, sono trasparenti a forma di foglia di salice col capo molto piccolo. Caratteristiche queste presenti in tutti gli Anguilliformes e considerate arcaiche nella storia evolutiva dei pesci. 

A questo punto la livrea diventa gialla. La Murena a nastro è una specie in pericolo, e avere numerose femmine a fine ciclo aumenta gli effettivi delle popolazioni isolate

A questo punto la livrea diventa gialla. La Murena a nastro è una specie in pericolo, e avere numerose femmine a fine ciclo aumenta gli effettivi delle popolazioni isolate © Benoit Lallement

Benché molto richiesta dagli acquariofili, la Murena a nastro non è certo una specie adatta agli acquari domestici. Non solo è difficile da nutrire, ma gli animali del commercio, catturati spesso senza scrupoli per l’ambiente col cianuro, hanno il fegato compromesso e vita breve.

In più, oggi, nel 2022, è anche considerata una specie a rischio da proteggere, data la resilienza bassissima con un tempo minimo di raddoppio delle popolazioni decimate dagli eventi superiore ai 14 anni. Ne consegue che l’indice di vulnerabilità segna già 73 su una scala di 100.

Sinonimi

Rhinomuraena ambonensis Barbour, 1908.

 

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