Famiglia : Syngnathidae

Testo © Giuseppe Mazza

Lungo in genere 33-35 cm, ma anche mezzo metro, Syngnathus acus ama le praterie sommerse che offrono facili nascondigli © eduardmarques
Il Pesce ago maggiore, Syngnathus acus Linneo 1758, appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, ed ai Syngnathiformes, un ordine che raggruppa 5 famiglie di pesci col muso allungato a forma di tubo, ad eccezione degli adulti del genere Bulbonaricus che lo perdono, come Bulbonaricus brauni, durante il passaggio dallo stadio larvale pelagico a quello adulto.
Si tratta degli Aulostomidae la famiglia dei pesci trombetta, come Aulostomus chinensis, dei Centriscidae, i pesci rasoio come Aeoliscus strigatus, dei Solenostomidae o Pesci fantasma come Solenostomus paradoxus, dei Fistulariidae, i pesci flauto come Fistularia commersonii, e dei Syngnathidae, quella dei cavallucci marini come Hippocampus kuda e dei pesci ago, che, guardandoli bene, si direbbero dei cavallucci marini srotolati.

Frequente nel Mediterraneo e Mar Nero, si trova anche nell’Atlantico orientale, dalla Norvegia al Capo di Buona Speranza. Poi, nell’Oceano Indiano, la sua presenza è incerta © Ana Santos
Il genere Syngnathus, creato da Linneo, nasce dal greco “syn”, insieme, e “gnathos”, mascella, con riferimento alle mascelle fuse fra loro per formare un lungo cilindro. Il termine specifico acus, ago in latino, fa sempre riferimento a questo arnese, sottile rispetto al corpo, che rende il profilo del pesce appuntito.
Zoogeografia
Syngnathus acus è frequente in tutto il Mediterraneo e il Mar Nero, ma si trova anche nell’Atlantico orientale, dalla Norvegia e le isole britanniche al Sud Africa. Dopo il capo di Buona Speranza, nell’Oceano Indiano, la sua presenza è incerta, e ancor più nel Pacifico.

Varianti di colore. Il lungo muso cilindrico aspira come una pipetta crostacei planctonici, per lo più copepodi e misidi, ma anche piccoli vermi, larve e giovani avannotti © javi-calvo – © Pierre Corbrion – © Pierre Corbrion – © whodden
Ecologia-Habitat
Il Pesce ago maggiore, presente anche in acque salmastre, vive demersale e non migratorio lungo le coste.
Si trova in zone ricche d’alghe e soprattutto nelle praterie di fanerogame marine, dove scompare facilmente alla vista dei predatori nascondendosi fra le foglie d’analogo aspetto. Può scendere fino a 110 m, ma per lo più si trova fra 3 e 15 m di profondità e temperature comprese fra 10,3 e 22,6 °C.
Morfofisiologia

Una coppia. Dopo il corteggiamento, le uova vengono deposte per la fecondazione nella tasca incubatrice del maschio © Chris Isaacs
Syngnathus acus può raggiungere quasi il mezzo metro di lunghezza, anche se la taglia normale è di 33-35 cm.
Il corpo, anguilliforme a sezione quasi quadrata, è protetto da grandi placche angolose che rimpiazzano le squame. Il capo, caratterizzato alla sommità da una protuberanza allungata che corrisponde alla così detta “corona” dei cavallucci marini, termina col lungo muso tubolare affusolato e circolare che si allarga alla fine con una bocca obliqua rivolta verso l’alto.
Fra il capo e l’inizio della pinna dorsale con 15-60 raggi molli, si contano 18-19 anelli ossei che si irrigidiscono istantaneamente, a corazza, quando il pesce viene afferrato. Poi il corpo si assottiglia con un dimorfismo sessuale evidente nei maschi che recano, sotto la pinna dorsale, una vistosa tasca incubatrice per le uova.

Eccola. Ne contiene anche 400, deposte nel tempo da più femmine. I piccoli non vengono espulsi dal padre ma escono da soli quando misurano 1,7-3,5 cm © Pierre Corbrion
Mancano le pinne pettorali e l’anale, mentre la caudale s’allarga tondeggiante a mo’ di remo.
La livrea, è un alternarsi di bande verticali scure, marroni o rossastre, e chiare, di colore bianco crema o verde pallido, ornate da una fine punteggiatura e linee mimetiche.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Syngnathus acus si nutre aspirando col lungo muso cilindrico, a mo’ di pipetta, crostacei planctonici, per lo più copepodi e misidi, ma anche piccoli vermi, larve e giovani avannotti.

Syngnathus acus afferrato da un cormorano. In questi casi l’unica sua difesa è irrigidire il corpo, corazzato da 18-19 anelli ossei © Rod Talboys
La maturità sessuale viene raggiunta verso i 30 cm di lunghezza e la riproduzione ha luogo in media 3 volte all’anno, secondo la zona, fra maggio e agosto.
Dopo il corteggiamento, le uova vengono deposte per la fecondazione nella tasca incubatrice del maschio che può contenerne anche 400, aggiunte spesso a più riprese da varie femmine.
La gestazione dura circa 5 settimane e alla nascita i piccoli misurano 1,7-3,5 cm. Non vengono espulsi dalle contrazioni del padre come nei cavallucci marini, ma escono da soli quando si sentono pronti a crescere bentonici, nascosti sui fondali.

Qui cerca disperatamente di liberarsi da una seppia che l’avvolge ormai, senza speranza, fra i suoi tentacoli © João Pedro Silva
La resilienza, mediocre, ha un tempo minimo di raddoppio delle popolazioni di 1,4-4,4 anni, e la vulnerabilità alla pesca, moderata, segna 40 su una scala di 100. Dal 7 maggio 2013 Syngnathus acus figura comunque come “LC, Least Concern”, cioè “Minima Preoccupazione”, nella Lista Rossa IUCN delle specie in pericolo.
Sinonimi
Sygnathus acus (Linnaeus, 1758); Typhle heptagonus Rafinesque, 1810; Syngnathus rubescens Risso, 1810; Syngnathus brachyrhynchus Kaup, 1856; Syngnathus delalandi Kaup, 1856; Dermatostethus punctipinnis Gill, 1862; Syngnathus alternans Günther, 1870.
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