Thalasseus bengalensis

Famiglia :  Laridae

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Testo © Pierandrea Brichetti – Ornitologo

 

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Coppia con uova deposte su un’isoletta delle Valli di Comacchio, in una zona ricoperta da detriti di molluschi bivalvi © Pierandrea Brichetti

La Sterna di Rueppell (Thalasseus bengalensis Lesson, 1831) è un uccello appartenente alla sottoclasse dei Neorniti (Neornithes), ordine dei Caradriformi  (Charadriiformes), famiglia dei Laridi (Laridae). Gli appartenenti a questo gruppo (in precedenza riuniti nella famiglia Sternidae) si differenziano dai gabbiani veri e propri per il becco sottile e appuntito, le zampe esili e corte, i piedi parzialmente palmati, le ali molto slanciate e strette e la coda generalmente forcuta. Le sterne si riproducono in colonie numerose, mescolandosi volentieri a specie affini. Vivono lungo le coste marine e in prossimità di acque interne. Si cibano in prevalenza di pesci, insetti e invertebrati acquatici.

Coppia nidificante in una colonia di Beccapesci nelle Valli di Comacchio © Pierandrea Brichetti

Coppia nidificante in una colonia di Beccapesci nelle Valli di Comacchio © Pierandrea Brichetti

Zoogeografia

Specie politipica quasi esclusivamente marina, con areale riproduttivo limitato a due comprensori molto disgiunti, uno comprendente Mar Rosso, Golfo Persico e Mediterraneo, l’altro presente lungo le coste della Nuova Guinea sud-orientale e dell’Australia settentrionale, con tre sot- tospecie riconosciute ed una popolazione globale stimata in 180.000-210.000 individui.

La popolazione mediterranea, attribuita alla sottospecie T. b. emigrata, appare concentrata in 3-4 isolette al largo della Libia, con una consistenza di poco superiore alle 2000 coppie, mentre quella europea, negli ultimi 30 anni, non ha superato annualmente le 5 coppie nidificanti, con casi o tentativi di nidificazione di coppie pure o miste con il Beccapesci accertati in Francia (Camargue, Banc d’Arguin), Spagna (Delta dell’Ebro, Albufera di Valencia), Grecia (Delta dell’Evros) e Regno Unito (Farne Is.); in Italia il primo caso di riproduzione è stato scoperto nel 1985 nelle Valli di Comacchio e riconfermato annualmente almeno fino al 2002, con assenza nel 1999, quando la nidificazione è stata accertata nella Laguna di Venezia; il numero dei riproduttori non ha però mai superato le 1-2 coppie per anno.

Habitat-Ecologia

Nidifica su substrati sabbiosi o corallini, con vegetazione molto bassa, rada o assente, lungo le sponde di mari caldi ma preferibilmente su piccole isole; anche nelle altre stagioni mantiene abitudini spiccatamente marine, capitando accidentalmente nell’interno.

Le uova hanno una colorazione di fondo biancastra, mentre nel Beccapesci sono molto variabili © Brichetti

Le uova hanno una colorazione di fondo biancastra, mentre nel Beccapesci sono molto variabili © Brichetti

In Italia ha nidificato su isolette piatte lagunari (Valli di Comacchio, Laguna di Venezia), parzialmente o totalmente coperte da bassa vegetazione alofitica, in stretta associazione con il Beccapesci, nelle cui colonie tende ad occupare le zone centrali ricoperte da detriti di bivalvi.

Migratrice parziale in gran parte del suo areale tropicale e sub-tropicale, con movimenti e aree di svernamento ancora poco conosciuti.

La popolazione mediterranea svernerebbe principalmente lungo le coste dell’Africa occidentale (soprattutto nel Golfo di Guinea), raggiunte seguendo le coste settentrionali del Nord Africa, attra- versando lo Stretto di Gibilterra e prose- guendo poi lungo quelle atlantiche, mentre gli individui nidificanti nelle colonie della Libia orientale potrebbero migrare verso il Mar Rosso; un numero limitato di individui rimarrebbe a passare l’inverno nel basso Mediterraneo lungo le coste nordafricane. I movimenti migratori si svolgono tra la fine di luglio e l’inizio novembre e tra marzo e l’inizio di giugno. Qualche individuo erratico è capitato accidentalmente nelle zone interne dell’Europa centrale (Germania, Austria, Svizzera, Francia, Slovenia).

Morfofisiologia

Sterna di media grandezza, estremamente simile per dimensioni e struttura al più comune Beccapesci (Thalasseus sandvicensis), a parte le ali leggermente più strette ed il becco giallo-arancio appena più grosso alla base e di diverso colore, caratteri in parte apprezzabili solo per diretto confronto.

Il piccolo è riconoscibile per il corpo biancastro ed il becco giallo-verdastro © Pierandrea Brichetti

Il piccolo è riconoscibile per il corpo biancastro ed il becco giallo-verdastro © Pierandrea Brichetti

Raggiunge in lunghezza i 37 cm, con un’apertura alare di circa un metro. In abito riproduttivo si riconosce per il capo nero, per le parti inferiori candide e per quelle superiori grigie, come la coda; il carattere più importante per riconoscere questa specie è il colore giallo-arancio brillante del becco (nero con apice giallastro nel Beccapesci). In abito invernale il nero del capo si riduce ad una sottile fascia sulla nuca. Maschio e femmina sono indistinguibili. Le vocalizzazioni assomigliano a quelle del Beccapesci, ma sono leggermente meno stridenti e acute.

Etologia-Biologia riproduttiva

Spiccatamente gregaria, forma colonie riproduttive anche molto consistenti, associandosi volentieri a specie congeneri di dimensioni simili o maggiori; nel Mediterraneo si osserva spesso aggregata al Beccapesci.

Il legame di coppia è di tipo monogamico. Tra maggio-giugno viene costruito un nido rudimentale sul terreno e la femmina vi depone 1-2 uova, alla cui incubazione provvedono entrambi i sessi per 21-26 giorni; i giovani, inizialmente riuniti in “asili”, divengono atti al volo dopo 30-35 giorni, ma vengono alimentati dagli adulti ancora per diversi mesi.

Il regime alimentare si basa prevalentemente su piccoli pesci marini ed in parte su invertebrati, soprattutto Crostacei. Per catturare le prede si tuffa spesso a perpendicolo dall’alto, ma a volte utilizza anche la tecnica della Sterna comune (Sterna hirundo), facendo precedere ai tuffi uno “spirito santo” non particolarmente frenetico.

 

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