Trachypithecus auratus

Famiglia : Cercopithecidae


Testo © Martina Brescini – socio API

 

Trachypithecus auratus, Presbite di Giava

Il Presbite di Giava (Trachypithecus auratus) è una delle scimmie più note dell’Asia ove si rinviene negli ambienti forestali dell’isola di Giava e di alcune isole indonesiane © John Richardson

Trachypithecus auratus (E. Geoffroy Saint-Hilaire, 1812) è un primate del Vecchio Mondo appartenente alla famiglia Cercopithecidae, sottofamiglia Colobinae. È conosciuto come Presbite di Giava o Presbite color ebano, oltre che con nomi locali quali “Lutung” e “Budeng”.

Il termine generico Trachypithecus deriva dal greco antico “τραχύς” (trakhus), scabro, disuguale” e da “πίθηκος” (pithecos), scimmia; il termine specifico auratus nasce dal latino “aurum”, oro, con riferimento al manto arancio intenso con sfumature tendenti al giallo.

In accordo con quanto riportato nella Lista Rossa della Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), Trachypithecus auratus è una specie considerata vulnerabile a causa delle attività umane. È elencato nell’appendice II CITES (Convenzione di Washington sul Commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione) e protetto dalle leggi indonesiane dal 1999.

Trachypithecus auratus

Benché il nome specifico indichi un colore dorato, gli adulti di entrambi i sessi hanno il mantello nero lucido con sfumature brunastre attorno al viso, sui fianchi e le zampe © Giuseppe Mazza

La caccia, la degradazione dell’habitat e il commercio delle specie selvatiche nei mercati tradizionali e moderni espongono questo primate a continue pressioni, provocando un vero e proprio declino delle popolazioni. Si stima infatti una sua diminuzione del 30% negli ultimi 36 anni.

Zoogeografia

Trachypithecus auratus è un primate endemico dell’Indonesia. È presente nelle isole di Java, Bali e Lombok.

Studi genetici hanno individuato due sue sottospecie: Trachypithecus auratus mauritius e Trachypithecus auratus auratus, distribuite rispettivamente nell’area ovest ed est dell’isola di Java.

Trachypithecus auratus

Gli adulti che mantengono la colorazione dorata giovanile sono piuttosto rari. Col tempo tuttavia il loro mantello si inscurisce sul dorso © Safi Kok

Morfofisiologia

Le due sottospecie del Trachypithecus auratus sono molto simili nell’aspetto. Gli adulti possono raggiungere un peso di 7 kg, con una lunghezza media del corpo di 55 cm.  La lunga coda, caratteristica della sottofamiglia di appartenenza, può misurare fino a 87 cm.

Gli individui adulti presentano la pelle della faccia bluastra o nera, circondata da pelo dritto e arricciato in avanti, con orecchie con ciuffetti di colore bianco o giallastro. Le mascelle sono ampie.

Ci sono due colorazioni del corpo principali: la più comune è la colorazione del manto di un nero lucido, con una leggera sfumatura marrone (soprattutto sulla pancia, sulle basette e sulle gambe). Il pelo è leggermente a punta sugli arti, sulla testa e sui fianchi, e a volte sulla schiena. I palmi di mani e piedi e la faccia sono di un nero più pallido.

Trachypithecus auratus

Trachypithecus auratus usa stimoli visivi, tattili e vocali per comunicare. Vive sugli alberi in gruppi composti da un maschio adulto, varie femmine, piccoli e maschi immaturi © Safi Kok

L’altra colorazione, più rara, è di un arancio intenso, con sfumature tendenti al giallo sulla pancia, sugli arti e sulle orecchie. Questi individui hanno spesso una frangia nera sul dorso, con i palmi di mani e piedi e la pelle della faccia completamente o parzialmente depigmentati.

Le femmine si differenziano dai maschi per delle macchie pubiche più chiare, di color giallastro. I piccoli hanno il pelo completamente arancio, con pelle più chiara in faccia e alle estremità; con la crescita, queste si scuriscono.

I fattori ambientali determinano delle differenze morfologiche all’interno della stessa specie a causa della distribuzione geografica: ne sono un esempio la forma del corpo e del cranio che diventano leggermente più grandi spostandosi verso est all’interno dell’areale di distribuzione. Inoltre, certe popolazioni di Trachypithecus auratus auratus presentano un particolare polimorfismo, ovvero individui melanici, che mantengono il manto giovanile anche in età matura.

Trachypithecus auratus

Diurno e vegetariano, il Presbite di Giava si nutre per lo più di foglie, ma anche frutta, fiori, e larve d’insetti. Qui due adulti di colore diverso a confronto © Giuseppe Mazza

Ecologia-Habitat

Trachypithecus auratus condivide quasi completamente il proprio areale con Trachypithecus cristatus, presente anche in altre isole indonesiane, Sumatra e Borneo.

Trachypithecus auratus preferisce ambienti montani con foreste primarie (ossia foresta caratterizzata da una copertura completa e, solitamente, da molti strati di sottobosco) e foreste secondarie (ossia foresta caratterizzata da una copertura meno sviluppata e da un denso sottobosco). Trachypithecus cristatus, al contrario, occupa maggiormente foreste di pianura, aree forestali nei pressi di fiumi, paludi di torba, piane di marea, mangrovie e aree costiere. Tuttavia, può essere trovata anch’esso in foreste primarie e secondarie ad un’altezza di 600 m sopra il livello del mare.

Trachypithecus auratus, Presbite di Giava

Madre e figlio. Le femmine iniziano a riprodursi verso i 3-4 anni d’età e danno alla luce un solo piccolo per volta © Safi Kok

L’estensione dell’habitat differisce in base alla località e varia dai 2,5-8 ettari ai 20-30 ettari, con leggere sovrapposizioni tra territori di diversi gruppi

Trachypithecus auratus è un animale diurno e arboricolo.

La sua dieta, principalmente vegetariana, comprende foglie, frutta, fiori, boccioli, ed è integrata con larve d’insetti.

Una caratteristica tipica dei colobini è lo stomaco multi-camerato, con specifici microrganismi che facilitano la rottura della cellulosa in modo che il materiale vegetale venga digerito più efficacemente. Le mascelle sono ampie e lo sminuzzamento del cibo avviene con denti specializzati e viene aiutato dalle grandi ghiandole salivari.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Trachypithecus auratus vive in gruppi composti da molte femmine e da un maschio adulto (organizzazione unimale-multi female), un certo numero di maschi immaturi, giovani e piccoli.

La maggior parte degli individui sono femmine, perché queste rimangono nel gruppo natale dopo la maturità sessuale.

I maschi, invece, lasciano il proprio gruppo poco prima di raggiungere la maturità e a volte possono creare gruppi costituiti da soli individui maschi.

Il numero di individui in ogni gruppo, che può variare da cinque ad una ventina o poco più, è frequentemente costituito da 7-9 individui.

La consistenza del gruppo differisce tra le aree con diverse condizioni climatiche.

La presenza di un solo maschio adulto nel gruppo influenza il comportamento riproduttivo.

Non c’è competizione all’interno del gruppo tra maschi e questo assicura il massimo successo riproduttivo.

Il presbite di Giava non presenta stagionalità riproduttiva e si accoppia quindi durante tutto l’anno. Le femmine iniziano a riprodursi intorno ai 3 o 4 anni e danno alla luce un solo piccolo per volta.

La fase dell’accoppiamento può prevedere tre passaggi fondamentali: il corteggiamento, un eventuale rifiuto e la copulazione.

Il corteggiamento viene effettuato da entrambi i sessi: la femmina scuote la testa, mostra l’area ano-genitale al maschio, pone il corpo in posizione verticale sollevando la zampa anteriore.

Lo scuotimento della testa da parte della femmina è un segnale per attrarre l’attenzione del maschio ed è un indicatore dell’inizio dell’attività riproduttiva.

Trachypithecus auratus

Cucciolo tirabaci. Il colore giallo-arancio lo rende ben visibile fra le foglie e gli assicura un maggiore controllo e protezione da parte di tutte le femmine adulte del gruppo © Regina Hoenes

Il maschio mostra solo un comportamento di ispezione genitale della femmina. Durante il corteggiamento, può avvenire il rifiuto, dalla parte della femmina e/o del maschio. Questo passaggio è caratterizzato da un comportamento agonistico e da uno specifico pattern motorio, ossia un salto. Infine, la copulazione avviene con la monta, molto comune nella famiglia dei Cercopitecidi.

Le femmine si prendono cura dei propri piccoli e al contempo collaborano alle cure parentali di tutti i giovani del gruppo (allomothering); al contrario, sono molto aggressive nei confronti delle femmine di altri gruppi.

La colorazione giallo-arancio dei piccoli li rende maggiormente visibili e garantisce quindi maggiore controllo e protezione da parte delle femmine adulte.

Trachypithecus auratus

Un giovane. Il Presbite di Giava ha mani robuste con dita lunghe per una buona presa fra i rami, ad eccezione del pollice, decisamente piccolo © Giuseppe Mazza

Comunicazione

Il Trachypithecus auratus usa stimoli visivi, tattili e vocali per comunicare con gli altri individui. Le vocalizzazioni di allarme, che suonano come “ghek-ghok-ghek-ghok”, servono per allertare il gruppo dei pericoli.

La pulizia del pelo (“grooming”) viene utilizzata per rinforzare i rapporti sociali. Le aggressioni si manifestano con interazioni fisiche e mediante segnali visivi e acustici per stabilire il rango sociale.

Sinonimi

Trachypithecus kohlbruggei (Sody, 1931), Trachypithecus maurus (Horsfield, 1823), Trachypithecus pyrrhus (Horsfield, 1928), Trachypithecus sondaicus (Robinson & Kloss, 1919) Trachypithecus stresemanni (Pocock, 1934).

 

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