Zygaena ephialtes

Famiglia : Zygaenidae

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Testo © Dr. Gianfranco Colombo

 

La Zygaena ephialtes è la specie più polimorfa del genere © Giuseppe Mazza

La Zygaena ephialtes è la specie più polimorfa del genere © Giuseppe Mazza

La Zygaena ephialtes Linnaeus, 1767 appartiene all’ordine dei Lepidoptera e alla famiglia degli Zygaenidae, un gruppo che racchiude queste particolari falene (Heterocera) dal volo diurno.

In questa famiglia (vedere Zygaena carniolica) sono incluse circa 800 specie sparse in diversi continenti in particolare dove si presenta il loro habitat ideale: un clima soleggiato, spesso molto arido e con temperature elevate.

Per l’etimologia del nome scientifico della Zygaena vedere Zygaena carniolica.

Il termine greco “ephialtes” ha un significato alquanto strano e difficile da abbinare ad una farfalla se non attraverso particolari interpretazioni.

Deriva dal termine greco “ephallomai” = saltare sopra, opprimere, ed è riferito letteralmente all’oppressione che ci può dare un incubo notturno durante il sonno, con il senso di pesantezza, di ansia e soffocamento. Con una certa fantasia si potrebbe asserire che la difficoltà riscontrata nel determinare questa specie possa aver indotto il classificatore ad usare un termine così lugubre.

Zoogeografia

La Zygaena ephialtes è largamente diffusa in centro Europa, dalla Francia fino agli Urali e talvolta oltre, dai Balcani alle coste del Mar Baltico con esclusione dell’area Scandinava, Inghilterra ed Irlanda. Sponde nord del Mediterraneo fino al Caucaso ed Asia minore.

In Italia è largamente diffusa con esclusione dell’estremo sud, Sicilia, e Sardegna, relegando la sua presenza alle sole aree collinari interne. In Liguria vivono anche a ridosso della costa. Manca spesso dalle Alpi mentre è diffusissima sugli Appennini tendendo a diminuire e poi sparire andando verso sud.

Predilige zone moderatamente calde, ben soleggiate ed erbose, scegliendo preferibilmente terreni calcarei ed ama spesso, più di ogni altra specie di zigena, la vicinanza di boschi o zone arbustive. Nell’area mediterranea è diffusa ad altitudini superiori ai 3/400 metri fino a 1000/1200.

Le ali anteriori sono nero bluastre con cinque o sei macchie rosse, gialle o bianche © G. Mazza

Le ali anteriori sono nero bluastre con cinque o sei macchie rosse, gialle o bianche © G. Mazza

Morfofisiologia

La ephialtes è in assoluto la specie più polimorfica fra tutte le zigene, in quanto mostra una notevole variabilità nei colori e nei disegni sulle ali. Tuttavia è una specie molto facile da riconoscere seppur così variabile.

Vista in volo è totalmente nera e solo quando posata si possono notare le caratteristiche che la distinguono.

Le ali anteriori sono nero bluastre con cinque o sei macchie di colore rosso o giallo ma anche bianche, assegnate alternativamente al gruppo efialtoide o peucedanoide.

In tutte le Zygaena ephialtes la 1 e la 2 macchia possono essere gialle o rosse ma mai bianche e sono di forma allungata e parallele fra loro. Le altre, a volte la 6.a è poco accentuata o mancante, possono essere gialle, rosse (nel gruppo peucedanoide) o bianche (nel gruppo efialtoide). Le ali posteriori sono generalmente nere con piccole macchie biancastre (nel gruppo efialtoide) oppure ampiamente rosse gialle con ampio bordo nero (nel gruppo peucedanoide).

Tutte le forme di Zygaena ephialtes portano il cingolo addominale che può essere rosso o giallo.

Questa zigena ha una particolare affinità di mimetismo con la Amata phegea un Arctiidae dal volo diurno molto comune nell’area Mediterranea.

Pur essendo entrambe disgustose o tossiche per i loro predatori, hanno evoluto un mimetismo Muelleriano così accentuato da rendere ai non esperti, difficoltoso distinguerle sul campo.

Due specie così lontane geneticamente, imitandosi a vicenda, hanno inviato ai predatori comuni un unico e più forte segnale avvantaggiandole reciprocamente nella difesa. Questa convergenza evolutiva le ha portate a frequentare sia i medesimi ambienti sia le stesse abitudini alimentari.

 Le ali posteriori sono nere con macchie biancastre o ampiamente rosse gialle col bordo nero. Il cingolo addominale può essere rosso o giallo © Mazza e Colombo

Le ali posteriori sono nere con macchie biancastre o ampiamente rosse gialle col bordo nero. Il cingolo addominale può essere rosso o giallo © Mazza e Colombo

Caratteristiche essenziali per distinguere la Amata phegea dalla Zygaena ephialtes , sono la mancanza assoluta di colore nei disegni sulle ali (nella phegea solo bianchi od addirittura assenti nella forma iphimeida), due cingoli gialli, addominale e toracico (uno solo addominale nella ephialtes), antenne filiformi non clavate e con apice bianco (nella phegea) ed ali posteriori con macchie bianche (nella phegea).

Una Zygaena ephialtes, in alto, a confronto con Amata phegea © Gianfranco Colombo

Una Zygaena ephialtes, in alto, a confronto con Amata phegea © Gianfranco Colombo

La Zygaena ephialtes ha un’apertura alare media di 4/4,5 cm. e non vi è dimorfismo fra i sessi se non per una leggera differenza nelle dimensioni a favore della femmina, peraltro non sempre rilevabile sul campo. La femmina ha spesso il corpo più grande del maschio.

Ha antenne robuste e filiformi e ben clavate di colore nero ed appuntite.

Sono presenti un numero notevole di sottospecie spesso riferite e nominate secondo le caratteristiche dei disegni e dei colori riportati sulle ali ma tutte facenti capo ai due raggruppamenti sopracitati ampiamente acquisiti nella letteratura scientifica.

Peucedanoide nelle cui forme tutte le macchie delle ali anteriori e parte dell’ala posteriore sono dotate di colore e efialtoide dove alcune macchie dell’ala anteriore risultano mancanti di pigmento e l’ala posteriore manca di colorazione diffusa.

Biologia riproduttiva

La Zygaena ephialtes ha un periodo di involo nella tarda estate, con concentrazione in luglio ad agosto. Ha come piante ospiti la Coronilla, Thymus, Hippocrepis, Plantago, dove il bruco può anche trascorrervi più inverni, ibernando allo stato larvale e completando la crescita nell’anno successivo.

La larva è di colore verdastro con sfumature ocra, attraversata da una linea nerastra sul dorso e punteggiamenti lateralmente con macchie nerastre. Poca e finissima peluria biancastra raccolta in piccoli ciuffi. Il bozzolo è allungato e di forma affusolata, di colore bianco giallastro e di consistenza cartacea ed elastica, legato a steli erbosi.

Come tutte le zigene l’adulto di Zygaena ephialtes si alimenta e si raduna con assiduità sui fiori di Scabiosa, di Knautia, di Cirsium, ma con una spiccata preferenza anche per il sambuco.

Sinonimi

Sphinx ephialtes Linnaeus, 1767; Anthrocera ephialtes Verity, 1946.

 

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