Famiglia : Cirrhitidae

Testo © Giuseppe Mazza

Il Cirrhitichthys oxycephalus caccia d’agguato piombando come un falco sulle prede © Giuseppe Mazza
Il Pesce falco folletto (Cirrhitichthys oxycephalus Bleeker, 1855) appar- tiene alla classe Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, al vasto ordine dei Perciformes ed alla piccola famiglia dei Cirrhitidae con 9 generi e 32 specie.
L’etimologia del genere “cirrhitichthys” viene dal latino “cirrus” = ciuffo di capelli e dal greco “ichthus” = pesce, con un chiaro riferimento ai ciuffetti presenti sui raggi spinosi della pinna dorsale e accanto alle narici.
Il nome della specie “oxycephalus” deriva dal greco “oxys” = appuntito e “kefale” = testa, con riferimento al capo appuntito, rispetto al corpo tozzo.
Il nome italiano ha a che fare col com- portamento. Ricorda infatti che piomba sulle prede come un falco, per scom- parire poi come un folletto grazie ai rapidi movimenti ed al suo disegno mimetico.
Zoogeografia
Come l’Oxycirrhites typus, che appartiene alla stessa famiglia dei Cirrhitidae, il Cirrhitichthys oxycephalus ha un’area di diffusione molto vasta che interessa entrambe le sponde dell’Indo-Pacifico.

Si muove con disinvoltura fra i coralli grazie ai solidi raggi svincolati delle pinne pettorali © Giuseppe Mazza
Lo troviamo lungo la costa africana, dal Sud Africa al Mar Rosso, e poi, a titolo indicativo, alle isole Maldive, in Australia, Indonesia, Nuova Guinea, Micronesia, Filippine, Taiwan e la parte meridionale del Giappone. Nell’emisfero sud raggiunge Tonga e la Nuova Caledonia, verso est le Galapagos ed il continente americano. È di casa infatti nel sud della California, in Messico, Guatemala, Nicaragua, Costa Rica, Panama e Colombia.
Ecologia-Habitat
Vive sul fondo, fra i coralli e le madrepore nelle lagune e lungo costoni dei reef fino a 40 m di profondità.
Morfofisiologia
Il corpo, alquanto tozzo, non supera i 13 cm.
Vi è una sola pinna dorsale con 10 raggi spinosi, terminanti coi ciuffetti che hanno dato origine al nome del genere, e 12-13 raggi molli. L’anale conta 3 raggi spinosi e 6 inermi, mentre le pettorali mostrano, come si conviene fra i pesci falco, dei raggi lunghi e spessi, svincolati fra loro, che servono al pesce per aggrapparsi e muoversi fra i coralli. La pinna caudale è troncata.
Il capo, con due riccioli dietro alle narici, mostra solide labbra carnose e piccoli denti rivolti verso l’interno, per trattenere le prede.
La livrea mimetica prevede delle macchie rossastre, più o meno allineate e decrescenti verso la coda, che interessano anche le labbra e gran parte delle pinne.
Manca la vescica natatoria, ma non serve, visto che passa ore ed ore immobile, movendo solo gli occhi, e più che nuotare procede a balzi fulminei.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Il Pesce falco folletto si nutre voracemente i pesciolini e piccoli crostacei. È una specie ermafrodita proteroginica: tutti gli individui cioè nascono femmina, ma possono poi invecchiando trasformarsi in maschi. Questi, alquanto territoriali, possiedono un piccolo harem.

Trova sempre il modo di mimetizzarsi. Manca la vescica natatoria, ma non serve. Per un buon pasto bastano buoni occhi e solide labbra carnose con denti rivolti all’interno © Giuseppe Mazza
Le nozze avvengono all’alba con balzi spettacolari dal fondo e fecondazione al volo delle uova planctoniche. Data la vasta distribuzione ed il fatto che non ha in pratica nemici, uomo incluso, l’indice di vulnerabilità del pesce falco folletto è molto basso, segnando appena 10 su una scala di 100.
Sinonimi
Cirrhites oxycephalus Bleeker, 1855; Cirrhites grandimaculatus Liénard, 1891; Cirrhites murrayi Regan, 1909; Cirrhitichthys corallicola Tee-Van, 1940.
→ Per nozioni generali sui pesci vedere qui.