Heterospathe elmeri

Famiglia : Arecaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria delle Filippine (Camiguin e Negros) dove vive nelle foreste umide a basse e medie altitudini.

Il nome del genere è la combinazione dell’aggettivo greco “ἕτερος” = diverso e del sostantivo “σπάθη” = spada, con riferimento alle brattee (spate) di differente lunghezza che racchiudono l’infiorescenza; la specie è dedicata al botanico e raccoglitore americano Adolph Daniel Edward Elmer (1870-1942).

Nomi comuni: belisan (Filippine).

L’Heterospathe elmeri Becc. (1909) è una specie monoica inerme a fusto solitario, eretto, alto fino a circa 15 m con un diametro di 8-12 cm, di colore grigiastro e segnato dalle tracce anulari dell’attaccatura delle foglie cadute. Le foglie, su un picciolo lungo 0,3-0,6 m, sono pennate, elegantemente arcuate, lunghe fino a circa 1,5 m, con numerose foglioline ravvicinate, leggermente pendenti, lineari lanceolate con apice acuminato e nervatura centrale prominente da entrambi i lati. Le foglioline, regolarmente disposte lungo il rachide su uno stesso piano, sono di colore verde intenso superiormente, leggermente più chiaro inferiormente, lunghe nella parte centrale 60-70 cm e larghe 2,7-3,5 cm. La base fogliare, aperta dal lato opposto al picciolo, è lunga circa 45 cm.

Originaria delle Filippine, l’Heterospathe elmeri è una specie monoica inerme a fusto solitario, eretto, alto fino a circa 15 m. Palma di notevole valore ornamentale ma a crescita piuttosto lenta, adatta solo per i giardini dei tropici. I semi sono a volte utilizzati come sostituto del betel e l’apice vegetativo consumato come “cuore di palma” © Giuseppe Mazza

Le infiorescenze nascono tra le foglie (interfogliari), lunghe fino a circa 1 m, inizialmente racchiuse da due brattee decidue, l’esterna più corta di quella interna, con ramificazioni di secondo ordine portanti fiori sessili unisessuali disposti in triadi (un fiore femminile tra due maschili). Frutti ovoidi con apice allungato, di 1-1,2 cm di lunghezza e 0,5-0,6 cm di diametro, di colore rosso a maturità, contenenti un solo seme ovoide di 0,7-1 cm di lunghezza e 0,4-0,5 cm di diametro.

Palma di notevole valore ornamentale e paesaggistico, ma a crescita piuttosto lenta, pressoché sconosciuta in coltivazione, presente solo in giardini botanici e collezioni di appassionati delle regioni a clima tropicale e subtropicale umido. Sopporta il pieno sole, tranne nei primi anni di crescita quando richiede una parziale ombreggiatura, e non è particolarmente esigente riguardo al suolo, purché drenante, mantenuto pressoché costantemente umido, nei climi stagionali va pertanto regolarmente irrigata durante la stagione secca.

I semi sono a volte utilizzati come sostituto del betel, si veda Areca catechu, e l’apice vegetativo (“cuore di palma”) viene localmente consumato, uso che comporta la morte della pianta, trattandosi di specie a fusto solitario, e che andrebbe scoraggiato.

Sinonimi: Ptychoraphis elmeri (Becc.) Becc. (1919); Ptychoraphis microcarpa Becc. (1919); Rhopaloblaste elmeri (Becc.) Becc. (1934); Rhopaloblaste microcarpa (Becc.) Becc. (1934).

 

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