Mussaenda erythrophylla

Famiglia : Rubiaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La Mussaenda erythrophylla è di casa nei giardini dei tropici © Giuseppe Mazza

La Mussaenda erythrophylla è di casa nei giardini dei tropici © Giuseppe Mazza

La Mussaenda erythrophylla Schumach. & Thonn. (1827) è originaria dell’ Africa tropicale (Angola, Burundi, Cabinda, Camerun, Costa d’Avorio, Gabon, Ghana, Guinea, Guinea Equatoriale, Isole del Golfo di Guinea, Kenia, Liberia, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Sierra Leone, Sudan, Tanganica, Togo e Uganda)

Il nome del genere deriva dal termine in lingua singalese “mussenda” con cui vengono chiamate localmente alcune specie appartenenti al genere.

Il nome della specie è la combinazione dei termini greci “erythrόs” = rosso e “phyllon” = foglia, con riferimento al colore dei vistosi sepali.

Nomi comuni: “ashanti blood”, “red flag bush”, “red mussaenda”, “prophet’s tears”, “tropical dogwood”, “virgin tree” (inglese); “sang des achanti” (francese); “rotblättrige mussaenda”, “signalstrauch” (tedesco); “flor de trapo” (spagnolo); “mussaenda-vermelha”, “mussa- enda-vermelha-trepadeira” (portoghese).

Cespuglio o piccolo albero semideciduo che in natura può raggiungere i 6-8 m di altezza, ma che in coltivazione non supera generalmente 1-2 m, presenta foglie ovate di colore verde intenso, pubescenti e con nervature evidenti, lunghe 8-15 cm.

Fiore di Mussaenda erythrophylla © Giuseppe Mazza

Fiore di Mussaenda erythrophylla © Giuseppe Mazza

Le infiorescenze sono panicoli terminali con fiori tubolari dalla corolla bianca o bianco-crema, del diametro di 2 cm, e centro rosso, con uno dei cinque lobi del calice che si espande notevolmente, fino a raggiungere dimensioni leggermente inferiori (5-12 cm) a quelle delle foglie, di colore rosso. I fiori sono bisessuali, ma presentano il fenomeno della eterostilìa (differenza nella lunghezza degli stili), in alcune piante cioè i fiori presentano uno stilo più lungo delle antere, in altre più corto ed interno al tubo corollino, ciò favorisce la fecondazione incrociata. Si riproduce generalmente per talea erbacea, o semilegnosa, e margotta, dato che la specie fruttifica raramente.

Specie largamente diffusa ed apprezzata nelle regioni tropicali e subtropicali, richiede una esposizione in pieno sole ed una elevata umidità ambientale e del substrato, che deve essere sabbioso, umifero e drenante; richiede opportune potature per mantenere un portamento compatto. Al di fuori delle zone a clima tropicale e subtropicale va coltivata in serra caldo-umida.

Sinonimi: Mussaenda fulgens R.Br. ex Tedlie (1825); Mussaenda splendida Welw. (1869).

 

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