Salacca affinis

Famiglia : Arecaceae


Testo © Alessandro Marini

 

Salacca affinis, Arecaceae

Salacca affinis cresce nel sottobosco delle foreste pluviali della penisola malese, in Borneo e a Sumatra, soprattutto in prossimità di stagni e paludi © Giuseppe Mazza

Salacca affinis Griff. è distribuita nella penisola malese, in Borneo e a Sumatra, nel sottobosco delle foreste pluviali, soprattutto in prossimità di paludi e stagni.

Il nome del genere Salacca deriva dal nome comune “salak, zalak” utilizzato in Malesia per indicare questo tipo di palme. Il nome specifico affinis viene dal latino “ad finis”, al confine, e fa riferimento alla similitudine con la specie congenere Salacca zalacca. Nomi comuni: red salak, red snakefruit salak (inglese); buah ridan salak, linsum (indonesiano); salak hutan (malese).

Salacca affinis è una specie dioica, acaule e cespitosa, che forma grandi cespi riccamente armati di lunghe spine. I fusti sono sotterranei o striscianti, ma possono anche elevarsi fino ad 1-2 m.

Salacca affinis, Arecaceae

Il fusto è generalmente sotterraneo o strisciante, ma può elevarsi in alcuni esemplari ad 1-2 m d’altezza. I piccioli, lunghi fino a 1 m, sono ricchi di solide spine, giallo-arancio o marroni, che raggiungono i 10 cm © Giuseppe Mazza

Le foglie sono portate da piccioli grandi e spessi, lunghi fino a 1 m, coperti di spine giallo-arancione ma anche marroni, lunghe fino a 10 cm, in gruppi di 2-4, densamente distribuiti per tutta la lunghezza del picciolo.

Si tratta di foglie pennate, lunghe 2-4 m, con il rachide inferiormente coperto di spine come quelle del picciolo, disposte irregolarmente. Le pinnule verde chiaro sono innestate a gruppi sul rachide in diversi piani rispetto al rachide stesso, circostanza che dona alla foglia un aspetto piumoso. Le pinnule, lunghe fino a 60 cm e larghe anche 6 cm, sono lanceolate e pendenti. Le ultime, in cima al rachide, hanno le estremità dentellate, quasi strappate.

Salacca affinis presenta infiorescenze ascellari, sottese da brattee frondose. Quelle maschili sono lunghe 50-100 cm, ramificate, armate di spine allungate e appiattite che portano fiori maschili su rachille cilindriche a forma di amento, lunghe 4-6 cm. Le infiorescenze femminili sono più corte, lunghe fino a 50 cm, ramificate, con fiori femminili portati su rachille sempre a forma di amento, lunghe fino a 3 cm.

Salacca affinis ha frutti ovoidali, lunghi 8 cm e larghi 4 cm, rastremati ad entrambe le estremità, di colore rosso a maturazione, con squame lisce e piatte, profondamente scanalate e riflesse, che ricordano la pelle del serpente, da cui il nome comune inglese. I frutti, contenenti fino a 3 semi, si formano spesso al centro della pianta e sono quindi difficili da raggiungere per l’abbondanza di spine circostanti. Sono eduli e dolci, anche se con retrogusto aspro, soprattutto se confrontati con i frutti della congenere Salacca zalacca.

Si riproduce facilmente e velocemente per seme, che ha una germinabilità molto limitata nel tempo, generalmente pari a 15 giorni, su letto caldo umido a temperature pari o superiori a 26 °C. Si può moltiplicare anche per divisione dei cespi, ma meno facilmente che attraverso la semina.

Salacca affinis è specie raramente coltivata al di fuori delle zone di origine. Le lunghe e potenti spine scoraggiano la coltivazione in parchi, giardini e zone di passaggio, ed è quindi difficile trovarle al di fuori degli orti botanici. Anche la coltivazione a scopo edule nei luoghi di origine è limitata per la minore qualità dei suoi frutti rispetto a quelli di Salacca zalacca.

Può essere coltivata solo nelle zone tropicali e subtropicali calde, dove la temperatura non scende sotto i 20 °C, se non occasionalmente e per brevissimi periodi. Sono riportate in letteratura esperienze di coltivazione in cui esemplari di questa specie sono sopravvissute all’esposizione a temperature vicino ai 5 °C, riportando però gravi ed ingenti danni alla vegetazione.

Salacca affinis, Arecaceae

Anche il rachide è spinoso e le pinnule, innestate a gruppi su piani diversi, danno alla foglia un aspetto piumoso © Giuseppe Mazza

Preferisce posizioni in mezza ombra e con alti livelli di umidità, riparate dai venti, in zone con piovosità superiore ai 1500 mm annui. Ha bisogno di elevata disponibilità di acqua e cresce bene in terreni ricchi di sostanza organica e ben drenati, leggermente acidi o al più neutri.

A Salacca affinis è assegnato lo status di rischio “not evaluated”, non valutato, dall’Unione internazionale sulla Conservazione della Natura (IUCN). Nel 2011 questa specie è stata riscoperta a Singapore, dove era considerata estinta, nella foresta palustre “Nee Soon Swamp Forest”.

Sinonimi: Salacca dubia Becc.; Salacca borneensis Becc.; Salacca affinis var. borneensis Furtado.

 

→ Per nozioni generali sulle ARECACEAE, cliccare qui.

→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle ARECACEAE e trovare altre specie, cliccare qui.