Araliaceae

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Testo © Laura María Barroso Rodríguez

 

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Traduzione in italiano di Giuseppe Mazza

 

Le Araliaceae hanno spesso foglie molto decorative. A sinistra quella di una Trevesia palmata, simile ad un fiocco di neve, a destra una forma variegata di Hedera helix © Giuseppe Mazza

Le Araliaceae hanno spesso foglie molto decorative. A sinistra quella di una Trevesia palmata, simile ad un fiocco di neve, a destra una forma variegata di Hedera helix © Giuseppe Mazza

Strettamente imparentate con le [Apiaceae, le Araliaceae formano una famiglia di angiosperme presente soprattutto nelle regioni subtropicali e calde, specialmente nell’America tropicale e nell’Indomalesia.

Predominano le specie legnose, ma nei climi temperati si tratta di piante erbacee, come la ben nota Edera (Hedera helix), un sempreverde rampicante con foglie eterofille, nativo e abbondante nei boschi umidi dell’Europa centrale e molto spesso presente nei giardini.

Le altezze variano dai 3 m del Ginseng (Panax ginseng) a decine di metri per l’edera rampicante.

Come tutte le famiglia appartenenti all’ordine Apiales, sono piante con canali d’origine schizogena (causato dalla rottura delle cellule) che veicolano spesso, come nel caso della Schefflera actinophylla oli essenziali tossici per scoraggiare l’appetito degli erbivori.

Infiorescenze a pannocchia d'ombrelle di Schefflera venulosa e Fatsia japonica © Giuseppe Mazza

Infiorescenze a pannocchia d’ombrelle di Schefflera venulosa e Fatsia japonica © Giuseppe Mazza

Questa specie alta anche 12 m, originaria delle foreste pluviali dell’Australia e Papua Nuova Guinea, viene disseminata dagli uccelli e in certi casi può quindi anche crescere come epifita. Frequente nei giardini per le vistose infiorescenze racemose a forma d’ombrella che raggiungono i 2 m di larghezza lasciando il posto a bacche molto ornamentali, prima rosse e poi nere, è stata classificata come invasiva in alcuni stati USA.

Non meno note sono la Schefflera venulosa con bacche gialle, così detta per la nervatura centrale patente delle foglie, e la Schefflera arborícola, con bacche gialle e arancio presente con numerose varietà a foglie variegate nei vivai di tutto il mondo.

Ma l’interesse umano per questa famiglia di piante non si limita al solo lato estetico; sul piano medicinale la radice del ginseng è usata da tempi antichissimi in Cina per le sue doti vitalizzanti e specie appartenenti al genere Cussonia, grandi alberi di casa nella savana africana, mostrano anche loro virtù medicinali. Dalle foglie della Cussonia spicata per esempio si ricavano prodotti antimalarici e digestivi.

Schefflera actinophylla ed Hedera helix. In entrambi i casi i frutti sono bacche e la disseminazione è affidata agli uccelli © Giuseppe Mazza

Schefflera actinophylla ed Hedera helix. In entrambi i casi i frutti sono bacche e la disseminazione è affidata agli uccelli © Giuseppe Mazza

Il genere Hydrocotyle è oggi oggetto di discussioni tassonomiche per i caratteri che l’avvicinano alle Apiaceae, ed altri autori (Thorne, 1992) lo includono in una famiglia a sé, le Hydrocotylaceae, teoria rafforzata di recente grazie ai progressi della biologia molecolare. In realtà la separazione fra Apiaceae e Araliaceae non è oggi molto stabile.

Le infiorescenze sono generalmente pannocchie di spighe (per esempio Cussonia paniculata e Cussonia spicata) o pannocchie di ombrelle (per esempio Hedera helix e Fatsia japonica). I fiori, con petali spesso effimeri, sono per lo più ermafroditi, actinomorfi, con 5 stami, e gineceo con 5 (2) carpelli, ed il frutto è una bacca.

Alcune specie, come Meryta denhamii, sono dioiche, ogni pianta porta cioè o solo fiori maschili o solo fiori femminili.

Nelle forme arboree le foglie sono in genere abbastanza grandi, lucide, palmatocomposte, semplici lobate o semplici palmate e possono assumere le forme più strane, come nel caso della Trevesia palmata dove evocano “fiocchi di neve” o “piedi dell’oca”.

Alcune specie, come la Cussonia paniculata (a sinistra) e la Meryta denhami (a destra) vantano composti bioattivi d’interesse medico © Giuseppe Mazza

Alcune specie, come la Cussonia paniculata (a sinistra) e la Meryta denhami (a destra) vantano composti bioattivi d’interesse medico © Giuseppe Mazza

Il bordo delle foglie può anche essere dentato, come accade nella [Polyscias balfouriana, molto usata nei giardini tropicali e come pianta d’appartamento.

La famiglia delle Araliaceae conta oltre 700 specie descritte e attualmente (2015) i seguenti generi:

Acanthopanax, Agalma, Anakasia, Aralia, Arthrophyllum, Astrotricha, Bakeria, Boerlagiodendron, Botryomeryta, Brassaiopsis, Cephalaralia, Cheirodendron, Chengiopanax, Cromapanax, Cussonia, Dendropanax, Didymopanax, Dizygotheca, Eleutherococcus, × Fatshedera, Fatsia, Gamblea, Gastonia, Gilibertia, Harmsiopanax, Hedera, Heteropanax, Hydrocotyle, Kalopanax, Macropanax, Merrilliopanax, Meryta, Metapanax, Motherwellia, Neopanax, Neosciadium, Nesopanax, Nothopanax, Oplopanax, Oreopanax, Osmoxylon, Panax, Paratropia, Pentapanax, Plerandra, Polyscias, Pseudopanax, Raukaua, Schefflera, Sciodaphyllum, Seemannaralia, Sinopanax, Stilbocarpa, Tetrapanax, Tetraplasandra, Tieghemopanax, Trachymene, Trevesia, Woodburnia .

 

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