Genicanthus caudovittatus

Famiglia : Pomacanthidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Genicanthus caudovittatus

Maschio di Genicanthus caudovittatus. Volgarmente noto come Pesce angelo zebra, è presente nel Mar Rosso e varie località dell’Oceano Indiano © Rafi Amar

Genicanthus caudovittatus (Günther 1860), volgarmente noto come Pesce angelo zebra, appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine Perciformes ed alla variopinta famiglia dei Pomacanthidae, che conta 8 generi e circa 90 specie.

Sono tutti pesci molto compressi lateralmente con una caratteristica spina preopercolare, presente anche in Genicanthus, genere che deriva dal greco antico, “γένυς” (genys) = guancia e “ἄκανθα” (akantha) = spina, e fa appunto riferimento a questa particolarità.

Il nome specifico caudovittatus nasce in latino da “cauda” = coda e “vittatus” = ornato di nastri, con allusione alle fasce nere presenti sui lobi della pinna caudale delle femmine.

Zoogeografia

Il Pesce angelo zebra ha una diffusione molto vasta nelle acque tropicali dell’Oceano Indiano.

A titolo indicativo, dopo il Mar Rosso, lo troviamo lungo la costa africana dal Kenya al Sud Africa, incluso il Madagascar e le adiacenti isole di Comore, Riunione e Maurizio. È frequente alle Maldive e raggiunge poi, verso levante, le acque dell’Indonesia al confine con l’Oceano Pacifico.

Genicanthus caudovittatus

Le femmine mostrano un forte dimorfismo sessuale e danno il nome alla specie per le fasce nere presenti sui lobi della pinna caudale © Paddy Ryan

Ecologia-Habitat

È una specie stanziale legata alle formazioni madreporiche, presente fra 2 e 70 m di profondità. Ama i ripidi pendii esterni dei reef, dove le correnti trascinano lo zooplancton di cui si nutre e abbondano i pertugi per sparire in un attimo agli occhi dei predatori.

Morfofisiologia

I maschi raggiungono i 20 cm di lunghezza. Le femmine sono più piccole ma possono, crescendo, trasformarsi in maschi. Si tratta infatti, come accade con Genicanthus lamarck, Genicanthus personatus o l’analogo Genicanthus melanospilos, di una specie ermafrodita proteroginica. Alla nascita i giovani possiedono cioè già i due sessi, ma il primo a svilupparsi è quello femminile.

La bocca è piccola con file di minuscoli denti a spazzola. Vi è una sola lunga pinna dorsale con 15 raggi spinosi e 15-17 molli che si prolungano all’apice sopra il peduncolo caudale, come la pinna anale, simmetrica verso la fine, che reca 3 raggi spinosi e 17-19 inermi. Le pettorali contano 16 raggi e le grandi pinne pelviche sono triangolari e appuntite. La caudale è semilunata, a lira, con filamenti molto allungati anche nelle femmine.

I maschi si possono confondere con quelli di Genicanthus melanospilos, che vive però nel Pacifico, sconfinando solo nelle zone limitrofe dell’Indiano. Hanno entrambi un disegno zebrato con linee parallele verticali ed una macchia nera sul petto poco prima delle pinne pelviche, ma in Genicanthus caudovittatus la pinna dorsale mostra una larga fascia nera bordata di giallo arancio verso il capo.

Genicanthus caudovittatus

I maschi assomigliano molto a quelli di Genicanthus melanospilos, ma qui la pinna dorsale reca una larga fascia nera vistosamente bordata di giallo arancio verso il capo © Paddy Ryan

Le femmine, che mostrano in entrambe le specie un forte dimorfismo sessuale, non si possono invece confondere perché in Genicanthus caudovittatus la parte superiore del corpo non è gialla ma beige e vi è una caratteristica “maschera a sella” marrone scuro che va da un occhio all’altro passando sul dorso. Hanno entrambe la fascia nera sui lobi della pinna caudale, ma nel Pesce angelo zebra la superiore continua anche sulla parte finale del dorso.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Genicanthus caudovittatus si nutre di zooplancton. I maschi si muovono attorniati da un piccolo harem e quando una femmina è pronta a deporre, la fecondazione avviene in nuoto. Le uova sono poi affidate alle correnti.

Un recente studio nel Golfo di Aqaba ha messo in luce che i giovani non crescono in acque basse, come generalmente avviene per i pesci del reef, ma a 60-65 m di profondità, mentre gli adulti sono mediamente presenti verso i 30 m. I ricercatori hanno visto che quando i piccoli arrivano in massa, a quella profondità circolano pochi predatori, ma non hanno scoperto cosa impedisce ad altre specie di fare altrettanto.

La resilienza del Pesce angelo zebra è buona (2021) con un raddoppio possibile delle popolazioni in 1,4-4,4 anni, e l’indice di vulnerabilità è oggi modesto, segnando 34 su una scala di 100.

Sinonimi

Holacanthus caudovittatus Günther, 1860; Centropyge caudovittatus (Günther, 1860); Holacanthus zebra Sauvage, 1891; Holacanthus caudibicolor Sauvage, 1891.

 

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